«È patrimonio dell’umanità». Il Collio-Brda ci vuole credere

La richiesta di riconoscimento all’Unesco sta mobilitando energie e investimenti pubblici
Luigi Murciano

Traguardare, possibilmente in parallelo, l’ingresso nella tentative list quale patrimonio mondiale dell’Unesco e la positiva ricaduta di Gorizia e Nova Gorica Capitale Europea della Cultura 2025. Il Collio/Brda entra nella sfida più decisiva della sua storia con la consapevolezza che certi treni passano una volta sola. Quel “vigneto diffuso”, 1.500 ettari di qualità dei vini (soprattutto bianchi) e biodiversità, muore dalla voglia di raccontarsi al mondo. E con esso i suoi produttori, circa 300 aziende nella sola parte italiana - di cui due terzi sono associate nel Consorzio Collio - e le sue strutture alberghiere, forti di 45mila presenze annue ma con una capacità ricettiva in costante ascesa.

Tutti i pianeti sembrano allineati, dunque. «Entriamo in una fase determinante di questo progetto turistico – ammette Roberto Felcaro, sindaco della “capitale” del Collio, Cormòns -. l’ingresso nella tentative list rimane un obbiettivo alla portata e mi auguro che tutti vogliano fare la propria parte, di qua e di là dell’ex confine. Camera di Commercio, Regione e Comitato scientifico sono al lavoro e vogliamo chiudere questa partita. L’occasione è irripetibile».

Le presenze nel Collio sono già in forte incremento. A dirlo è l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini che parla di un +36%: 45.719 nel 2022 contro 33. 565 nel 2021. L’aumento si registra anche se confrontiamo i dati con l’annata record del 2019: le presenze sono cresciute dell’1% circa rispetto al pre-Covid: 45.719 nel 2022 mentre erano 45.344 nel 2019. I dati relativi al Collio testimoniano il deciso cambio di passo nella promozione del territorio. Sono tantissimi i turisti italiani che, nell’ultimo anno, hanno scoperto la zona del Collio: le presenze sono aumentate di 8mila unità.

Il Collio è un territorio ricchissimo dal punto di vista della storia, della natura e dell’enogastronomia e grazie al volano di Gorizia-Nova Gorica Capitale europea della cultura (per la quale sono attese oltre 1 milione di persone) sarà sempre più una cartolina della regione a livello internazionale.

Il mondo del vino ci crede. «Giusto concentrare ora gli sforzi su Go!25 – commenta David Buzzinelli, presidente del Consorzio Collio -. La candidatura Unesco potrebbe successivamente rafforzare i meccanismi positivi che fra poco più di un anno saranno innescati dalla Capitale Europea della Cultura. Se si tratterà di attendere per la tentative list lo faremo, purché nel frattempo tutto il territorio sappia avere una visione ampia. Mi preme sottolineare che non si tratta solo di un progetto enologico, ma turistico a 360°».

Il mondo del vino, però, con i suoi numeri e la sua eccellenza sarà trainante. Nel 2022 le bottiglie prodotte sono state oltre 6.5 milioni, con una crescita stimata dell’imbottigliato 20-25% rispetto a due anni prima. Il fatturato si aggira sui 35 milioni di euro. «Esportiamo per un 45% – spiega Buzzinelli – con gli Usa di gran lunga al primo posto. Poi Germania, Svizzera, Austria. Nel mercato domestico l’horeca rappresenta il 90%, il resto è grande distribuzione. Cresce l’online e la bottiglia comune che ci rappresenta».

Le aziende associate al Consorzio sono 179 su 289 presenti nel Collio. «Purtroppo il comparto – è la nota di Buzzinelli – sta subendo notevoli difficoltà a causa dei rincari, dell’inflazione e della guerra». Anche gli investimenti pubblici in ottica Unesco stanno arrivando: 4 milioni e mezzo di euro per la riqualificazione palazzina comando dell’ex caserma Amadio, dove nascerà il centro dedicato al Collio/Brda con spazi espositivi e museali, turistici e commerciali finalizzati alla promozione, un ufficio cabina di regia amministrativa per tutti i comuni dell’area a cavallo del confine; 1 milione e mezzo di euro per piazza Libertà a Cormòns; 650mila euro per l’abbattimento dell’ “ecomostro”, il cavalcavia dell’abortita tratta ferroviaria; un project financing da 4 milioni e mezzo di euro per l’ex caserma Colobini di Brazzano da trasformare in area sosta per camper a punto di ricarica e manutenzione e-bike, centro di aggregazione, spazi di co-working, museo, comunità energetica.

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