Ecco il Vcr Research Center, il polo di innovazione dove nascono le varietà di vite resistente a malattie e siccità
Nel complesso dei Vivai Cooperativi di Rauscedo – leader mondiale nella produzione di barbatelle – insediati otto nuovi laboratori con un investimento da 6,3 milioni. Già selezionato il Glera resistente per il Prosecco. E sul Prosek croato De Castro promette: «Pronti a presentare le nostre osservazioni»
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PORDENONE. Un investimento di 6,3 milioni di euro per affrontare quelle sfide del futuro che - purtroppo a causa del cambiamento climatico e alla necessaria riduzione delle emissioni - sono in verità già un problema del presente: inaugurato ieri il nuovo Vcr Research center, l’innovativa sede del centro ricerche dei Vivai Cooperativi Rauscedo, realtà di punta a livello internazionale nel settore delle barbatelle.

Negli ultimi anni la cooperativa, che ha sede a Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda (Pordenone), proprio grazie alla ricerca ha dato vita a varietà di vite più resistenti agli sbalzi climatici e che necessitano di meno trattamenti di fitofarmaci - con minor emissioni di CO2 da parte dei mezzi agricoli - per un’agricoltura sempre più sostenibile.
Prossima novità la registrazione nel 2022 al catalogo nazionale del primo Glera (la vite dalla cui uva nasce il Prosecco) resistente, come raccontato dal direttore dei Vivai Eugenio Sartori.
«Dalle prime 51 selezioni clonali di vite degli anni Sessanta - ha aggiunto il presidente della cooperativa Pietro D’Andrea poco prima del taglio del nastro –, periodo in cui abbiamo avviato il centro ricerche, siamo ora arrivati a 480 varietà che proponiamo a viticoltori in tutto il mondo (la produzione annua è di 75 milioni di barbatelle con un export del 43% in 40 Paesi, ndr)».
«Una storia, la vostra – ha aggiunto il sindaco di San Giorgio della Richinvelda Michele Leon –, che è la storia della comunità, viste le tante famiglie che fanno riferimento a voi in questo che è uno dei più importanti distretti agricoli della regione».
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Da qui prende il via un’intera filiera di qualità. «Attorno a un settore – ha sottolineato l’assessore regionale alle risorse agroalimentari del Fvg Stefano Zannier –. in cui la regione, attraverso i Vivai Cooperativi di Rauscedo è uno dei leader a livello mondiale, è necessario ricompattarsi per poter vincere le sfide che arrivano dal mercato globale e dalla concorrenza».
Il vescovo di Concordia Pordenone monsignor Giuseppe Pellegrini ha benedetto la nuova struttura, realizzata secondo i criteri della bioedilizia, in armonia con il paesaggio circostante, dall’architetto Pierangelo Brandolisio.
Dentro moderni e luminosi spazi in vetro e legno per l’area delle colture in vitro, laboratori e sale conferenze.
Per inaugurarle si è tenuto il convegno su genetica e vivaismo - vista la collaborazione dei vivai con l’Università di Udine, di Milano e l’Istituto di genomica applicata - con la posizione dell’Unione europea portata dall’onorevole Paolo De Castro, membro della commissione agricoltura.
«L’Europa ha investito risorse che permettono al settore vinicolo italiano di essere in prima linea nella sfida della sostenibilità – ha dichiarato – e Rauscedo in tal senso è una capitale».
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Inevitabile una domanda sul Prosek croato che ha chiesto la protezione geografica.
«Il problema non è il vino in sè – ha concluso De Castro –, che è un passito totalmente diverso dalle nostre fantastiche bollicine, ma il precedente che rischia di creare generando anche confusione nei consumatori. Il mondo vitivinicolo italiano è pronto a presentare le sue osservazioni con il sostegno di quello francese, preoccupato anch’esso per i suoi champagne».
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