Ecco le Tenute del Leone Alato, lo spin off del vino di Genagricola
A giorni la presentazione del progetto che coinvolge 5 cantine tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Piemonte
TRIESTE. Genagricola vara lo spin off del vino.
Attesa a giorni la presentazione del Le Tenute del Leone Alato, delle quali fanno parte 5 cantine e 780 ettari di vigneti tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte, in cui vengono coltivati 47 vitigni dai quali si producono 65 etichette e oltre 4 milioni di bottiglie l’anno.
Un’operazione di «valorizzazione», come l’ha definita Igor Boccardo, ad di Genagricola, in un’intervista al Sole 24 ore, con molteplici obiettivi, tra cui assicurare a ogni cantina la possibilità di operare in autonomia ma sotto l’“ombrello” di un’unica entità societaria, caratterizzare le etichette legandole sempre più ai territori dei quali sono espressione, incrementare il valore delle esportazioni, oggi al 30% , per raggiungere il 50% entro i prossimi 3 anni.
Le produzioni vitivinicole delle Tenute del Leone Alato di Genagricola, società di proprietà delle Assicurazioni Generali tra le principali aziende agricole italiane, sono localizzate in 7 territori: la tenuta Bricco dei Guazzi, su 33 ettari di vigneto nel Monferrato, in Piemonte dove si coltivano Barbera e Nebbiolo ma anche l'autoctono Albarossa.
In Valpantena, in Veneto, nei 17 ettari della tenuta Costa Arente vengono prodotti i vini della tradizione della Valpolicella ovvero Ripasso, Amarone, Recioto e Valpolicella Superiore.
A Torre Rosazza, nell’area delle Grave ma anche dei Colli Orientali del Friuli vengono realizzati vini autoctoni e internazionali mentre le tenute Sant'Anna e V8+ tra Veneto e Friuli sono specializzate nel Prosecco sia Doc che Docg con anche il cru Cartizze.
Il Prosecco vale circa il 35% dei 4 milioni di bottiglie prodotte. A portare avanti l’operazione di valorizzazione è una squadra con robuste esperienze nel mondo del vino di cui fanno parte, oltre all’ad Igor Boccardo, il direttore commerciale Francesco Domini, la responsabile marketing e comunicazione, Antonella Imborgia e l’enologo e agronomo Giovanni Casati.
A oggi si stima che Le Tenute del Leone Alato contribuiscano per un terzo al fatturato anno di 55 milioni di euro di Genagricola, e quindi con 16/18 milioni di euro, di cui un terzo realizzato all’estero.
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