Ecco U-Mask, la mascherina biotech che piace alla Formula 1
L’ha creata l’azienda U-Mask, assieme a una vasta gamma di bio-reattori per la purificazione dell'aria professionale destinati a ogni ambiente possibile

VENEZIA. Arriva dal Regno Unito, ma è italianissima, U-Earth, la società dedicata allo sviluppo, produzione e commercializzazione di biotecnologie per la decontaminazione e il trattamento di aria, acqua e terreni in applicazioni mediche, industriali e commerciali.
Scelta da Venisia ha realizzato un sistema che funziona attraverso unità indipendenti che catturano e distruggono i contaminanti nell’aria attraverso un meccanismo di bio-ossidazione.
«L’idea nasce nel 2008 per contrastare alcuni tipi di malattie che sono contratte in ospedale – spiega Lorenzo Di Cataldo di U-Earth -. Il nostro obiettivo è creare un mondo libero dall'inquinamento e offrire accesso all'aria pura ad ogni persona».

Attualmente impiegano una sessantina di persone tra gli uffici e centri ricerca di Milano e Londra, un centinaio sono i lavoratori indiretti. Nel 2019 è iniziata la commercializzazione sul mercato.
U-Earth ha creato una vasta gamma di Bio-reattori per la purificazione dell'aria professionale in ogni ambiente possibile, che vanno dall'uso indoor e outdoor. Ogni dimensione ha prestazioni diverse e un raggio di azione per soddisfare applicazioni mediche, aziendali, industriali e urbane. La scelta imprenditoriale è quella di crearlo solo per grandi spazi: aziende, cinema, ospedali, luoghi pubblici.

Ogni purificatore d'aria U-Earth è progettato per funzionare con una specifica miscela di additivi biotecnologici che devono essere aggiunti ogni 30 giorni. Questo è l'elemento chiave della tecnologia derivata da 30 anni di studi e 8 anni di perfezionamento e validazione sul campo. Tutti gli additivi U-Earth sono certificati e completamente sicuri anche per uso ospedaliero, non patogeni, non geneticamente modificati.

L’azienda ha realizzato anche la U-Mask 2.2, una mascherina biotech composta da una parte esterna (o cover) riutilizzabile in nylon rigenerato e da una parte interna a 4 strati.
«Forti di una decennale esperienza nella purificazione dell'aria, abbiamo investito nella progettazione e nello sviluppo di una mascherina Biotech composta da un filtro BioLayer» conclude Di Cataldo. Oggetto di domanda di brevetto, contenente un naturale principio attivo autosanitizzante e antiproliferativo, è adottata dai team di Formula 1 e Motomondiale.
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