Electrolux, la crisi dei chip non frena la produzione: nessun altro stop nel mese di agosto
A Porcia i magazzini sufficienti a garantire il flusso dei componenti per le lavatrici. Irrisolto il nodo materie prime
PORDENONE. Nessuno stop di qui alla fine di agosto nella produzione di lavatrici. Gli effetti della crisi delle forniture sembrano allentare la propria morsa sullo stabilimento Electrolux di Porcia, dove la disponibilità di componenti in magazzino appare sufficiente a garantire la normale prosecuzione dell’attività quantomeno nelle prossime due settimane. A confermarlo, dopo il confronto con la proprietà, il delegato della Fiom Cgil Walter Zoccolan, che riferisce di una situazione migliorata rispetto a qualche settimana fa.
«Se a luglio – spiega – si navigava rigorosamente a vista, con una visibilità che non superava i 2-3 giorni, adesso si può ragionevolmente prevedere che di qui alla fine del mese non ci saranno ulteriori stop produttivi. Successivamente è possibile che nuove tensioni tornino a condizionare le forniture, in particolare quelle di componenti elettroniche legate al silicio».
Non si tratta di una normalizzazione, dal momento che il colosso svedese continua a fare i conti con la carenza di materie prime e componenti, come tutta la meccanica e in particolare i settori dove la domanda dei consumatori resta su livelli sostenuti. Ad allentare la stretta, nel caso di Porcia, la pausa estiva (lo stabilimento ha chiuso i battenti la prima settimana di agosto, dimezzando inoltre l’attività nell’ultima settimana di luglio e in quella prima di Ferragosto) e, probabilmente, anche una migliore programmazione rispetto agli altri siti italiani ed europei: «Porcia – spiega ancora Zoccolan – non è soltanto il principale polo produttivo del bianco, ma ospita anche il magazzino che gestisce i rifornimenti per tutti gli stabilimenti del gruppo in Europa. Questo, probabilmente, contribuisce a una gestione più consapevole e mirata degli approvvigionamenti».
La situazione contingente, pertanto, è al momento migliore rispetto ad altri stabilimenti, a partire alla vicina Susegana (frigoriferi), dove gli stop programmati sono proseguiti anche ad agosto. Ma i fattori strutturali che hanno determinato la stretta sulle forniture non sono venuti meno neppure per le lavatrici: «La dipendenza dalla Cina – commenta Zoccolan – si è accentuata e non è legata soltanto a crisi temporanee come il blocco del canale di Suez nella scorsa primavera, ma ai picchi di domanda e alla mancanza di alternative europee nelle reti di subfornitura, che oramai sono collocate pressoché esclusivamente in Asia».
A rafforzare ulteriormente la stretta le politiche autarchiche che un po’ tutti i Paesi stanno portando avanti in tempi di pandemia, per tutelare il più possibile gli interessi delle industrie interne. Con settembre, quindi, la prospettiva di nuovi “stop&go” tornerà a farsi concreta anche per Porcia. Che la stretta sia strutturale, del resto, l’ha confermato anche il presidente e Ceo di Electrolux Jonas Samuelson un mese fa, commentando i risultati del 2° trimestre, chiuso a livello globale con un utile di 190 milioni di euro e le vendite in forte crescita non solo sul 2020, com’era scontato, ma anche sul 2019 (+16%).
Il mercato continua a tirare, ma con la spada di Damocle delle forniture, sulle quali Stoccolma prevede una situazione incerta ancora per un lungo periodo, con effetti già visibili anche sul prezzo finale dei prodotti.
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