Electrolux, la guerra ferma lo stabilimento in Ucraina ma l’azienda anticipa gli stipendi di marzo e aprile ai dipendenti

La multinazionale svedese, presente in Veneto e Friuli Venezia Giulia, ha deciso di non interrompere i pagamenti. A Susegana le Rsu chiedono di versare il corrispettivo di ferie e permessi donati volontariamente nei conti correnti dei colleghi della fabbrica ucraina

Linea di produzione all'Electrolux di Susegana
Linea di produzione all'Electrolux di Susegana

SUSEGANA. Electrolux ha deciso di anticipare ai lavoratori ucraini il mese di marzo, e forse anche quello di aprile, per non interrompere il loro modesto reddito: attorno ai 400 euro mese.

Lo stabilimento della multinazionale svedese in quel Paese ora è chiuso a causa della guerra.

Lo fanno sapere le Rsu di FIM FIOM UILM dello stabilimento di  Susegana che, «nel lodare l'iniziativa di non interrompere il sostentamento alle famiglie dei dipendenti, invita e auspica che il lavoro riprenda quanto prima, anche quale auspicio di libertà e pace, contando che Electrolux in futuro non chieda la restituzione di tale anticipi ai lavoratori ucraini».

Le Rsu propongono inoltre di devolvere il controvalore di ferie e Par volontariamente donati, sui conti correnti dei colleghi ucraini dipendenti di Electrolux.

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