Electrolux Professional: ecco come le cucine per i grandi chef diventeranno climate neutral

Electrolux Professional, tra i maggiori produttori di apparecchiature per collettività, annuncia la riduzione delle emissioni del 36% e l’obiettivo di arrivare alla neutralità climatica entro il 2030. Non dimenticando il gender gap. «Svilupperemo prodotti a basso consumo di acqua, energia, detergenti»

Lo chef Davide Oldani durante una dimostrazione in Electrolux Professional
Lo chef Davide Oldani durante una dimostrazione in Electrolux Professional

PORDENONE. Dal 2015 a oggi Electrolux Professional, il gruppo svedese con stabilimento da un migliaio di addetti, centro di ricerca e headquarter a Pordenone, specializzato nella produzione di apparecchiature per collettività (cottura, forni, lavastoviglie, refrigeratori, lavanderie ecc.)  ha ridotto del 36% le proprie emissioni di C02. Non solo nello stabilimento di Pordenone, ma anche in quelli acquisiti (la fabbrica in Emilia Romagna), e ha portato al 48% la quota di utilizzo di energia rinnovabile nel 2020. Ora l’obiettivo è diventare «climaticamente neutrale» entro il 2030.

Davide Oldani durante una dimostrazione in Electrolux Professional
Davide Oldani durante una dimostrazione in Electrolux Professional

«La sostenibilità è una parte fondamentale della nostra strategia, della nostra cultura e delle nostre operazioni quotidiane. Vogliamo che le nostre soluzioni e produzioni, oggi e domani, supportino un mondo più sostenibile e utilizziamo gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) delle Nazioni Unite come bussola per contribuire a una società migliore», dichiara il ceo di Electrolux Professional Alberto Zanata, che chiarisce «abbiamo l’ambizioso obiettivo generale di diventare climaticamente neutri nelle nostre operazioni entro il 2030».

Alberto Zanata (al centro)
Alberto Zanata (al centro)

L’impegno della company è quindi quello di «sviluppare prodotti più efficienti dal punto di vista energetico e a basso consumo, sostituire i gas HFC, utilizzare materiali e risorse in modo efficiente, promuovere iniziative di efficienza energetica negli impianti, ottenere la certificazione Iso 50001 per i tre stabilimenti maggiori, evitare investimenti in applicazioni di combustibili fossili, incrementare ulteriormente la quota di energia rinnovabile.

L’efficienza energetica è misurata come riduzione del consumo di energia per unità standard prodotta. «Nel 2016-2019 abbiamo migliorato la nostra efficienza energetica - spiega ancora l’azienda -. Durante il primo trimestre del 2020 siamo stati al di sotto dell’obiettivo di fine 2020, ma durante l’ultima parte dell’anno 2020 non siamo stati in grado di compensare l’enorme calo di volumi causato dalla pandemia poiché parti del consumo energetico sono più fisse che variabili. Ma continueremo ad aumentare la quota di energia rinnovabile (ora al 48%). Abbiamo installato pannelli solari in tre dei nostri siti, incluso il nostro nuovo stabilimento di Rayong, aperto quest’anno».

Anche il recupero dei rifiuti è una parte importante del lavoro di sostenibilità: il 92% dei rifiuti non pericolosi è stato recuperato nel corso del 2020. L’84% dei rifiuti non pericolosi generati viene riciclato, mentre l’8% va al recupero energetico e l’8% va in discarica o incenerimento senza recupero di energia.

«In parallelo all’obiettivo di neutralità climatica per le nostre operazioni - dichiara Niklas Lindsköld, Head of Sustainability di Electrolux Professional -, siamo determinati a continuare a sviluppare prodotti a basso consumo di risorse per ridurre l’impatto della fase di utilizzo del prodotto in termini di energia, acqua e detergenti. E questo è positivo sia per i costi di gestione dei nostri clienti che per il nostro pianeta».

Niklas Lindsköld
Niklas Lindsköld

Gli obiettivi di sostenibilità 2025 di Electrolux Professional si concentrano su clima, salute e sicurezza e diversità. Come detto, l’obiettivo è diventare neutrale dal punto di vista climatico all’interno delle operazioni industriali entro il 2030 e ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 50% entro il 2025 (rispetto al 2015). Il Gruppo vuole inoltre ridurre il tasso di infortuni sul lavoro, e arrivare ad un rapporto 40/60 rispetto alla diversità di genere «in tutte le posizioni manageriali all’interno dell’azienda entro il 2030».

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