Electrolux, volumi in aumento ma a Porcia scatta la solidarietà

L’ammortizzatore riguarderà 740 operai dal 10 marzo fino alla fine del 2025. Mercato difficile, a maggio azienda e sindacati faranno il punto della situazione

Maurizio Cescon
Il vertice Electrolux nella sede di Confindustria Veneto Est
Il vertice Electrolux nella sede di Confindustria Veneto Est

I volumi di produzione sono previsti in «leggero incremento in tutto il gruppo» ma si tratta di aumenti «contenuti e non strutturali». Per questo motivo i dirigenti di Electrolux, una delle più importanti multinazionali dell’elettrodomestico, hanno annunciato le misure di contenimento dei costi produttivi nell’incontro che si è svolto il 19 febbraio ieri a Marghera (più di 4 ore di discussione prima delle firme) con i rappresentanti dei sindacati Fim, Fiom e Uilm, le Rsu aziendali e le delegazioni di Confindustria Veneto Est e Confindustria Alto Adriatico.

La fabbrica che subirà il contraccolpo più pesante è quella di Porcia, alle porte di Pordenone, dove dal 10 marzo e fino alla fine del 2025, salvo contrordini in corso d’opera, scatterà la solidarietà per circa 740 operai delle linee produttive. Va decisamente meglio nell’altra fabbrica a Nord Est, quella di Susegana, in provincia di Treviso, dove si realizzano frigoriferi e congelatori, che resterà al riparo per tutto l’anno da qualsiasi ammortizzatore sociale, con solamente alcuni contratti a tempo determinato in corso.

Per quanto riguarda Forlì (forni e piani di cottura) e Solaro (lavastoviglie) si prevede invece di utilizzare i contratti di solidarietà più avanti, ma non immediatamente. Infatti c’è l’impegno delle parti a riaggiornarsi a settembre per una verifica sulla necessità. Infine a Cerreto d’Esi (cappe aspiranti di alta gamma) il contratto di solidarietà è già partito dal mese di gennaio, ma riguarda 100 dipendenti.

Cautela e speranze da parte dei sindacati. Il segretario nazionale della Uilm e responsabile per il settore elettrodomestico Gianluca Ficco osserva: «Sarà importante capire se l’aumento dei volumi è un fuoco di paglia o se un concreto segnale positivo. In questo secondo caso saremmo davanti a una parziale inversione di tendenza che ci darebbe respiro. Il cambiamento della turnistica a Porcia non fa piacere, è una notizia che abbiamo accolto come negativa, speriamo di poter tornare ai due turni con una ripresa auspicabile dei volumi. Va meglio sul fronte esuberi dei colletti bianchi. A fronte di 55 uscite volontarie incentivate di impiegati ci sono stati 66 casi di ricollocazione interna. Ciò sta permettendo di risolvere il problema evitando atti traumatici».

«Il mercato dell’elettrodomestico in Europa è in calo - conferma Giovanni Piccinin della Fim Cisl Fvg -, ci sono grandi gruppi in forte sofferenza. Electrolux ha investito tanto nei vari stabilimenti, questo ci rende più competitivi rispetto ad altri. Il cambio degli orari per Porcia non ci fa piacere, ma l’azienda è stata irremovibile, sostenendo che così avrebbe maggiori risparmi sui costi fissi. Già aver evitato la solidarietà in Friuli a gennaio e febbraio è positivo, ora vediamo come andrà effettivamente l’anno».

Secondo le stime dei vertici Electrolux a Porcia si prevede di produrre 743 mila lavatrici e asciugatrici (nel 2024 sono state 678 mila). Il Ceo del gruppo sta sviluppando con lo staff una nuova strategia d’azione per rafforzare le fabbriche, che sarà presentata dopo i risultati del primo trimestre. Prossimo incontro tra le parti in agenda a fine maggio per fare il punto della situazione.

 

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