Enovis (Lima) investe in Friuli: in un anno oltre 100 assunzioni
Il colosso Usa di tecnologia medica ha acquisito la società a inizio 2024: i ricavi della business unit europea a 500 milioni

Un anno di transizione nel segno del radicamento territoriale e della crescita. Così Enovis (prima LimaCorporate) manda in archivio il 2024, anno che aveva preso il via, a gennaio, con un cambio di proprietà che ha visto Enovis Corporation, quotata alla Borsa di New York, rilevare il 100% della società dal fondo svedese Eqt. Dopo la gestione di due private equity (prima ancora a controllare Lima era stato Ardian), l’azienda sandanielese (con uno stabilimento produttivo anche a Segesta in Sicilia) è tornata dunque in mani industriali.
Enovis – 2,1 miliardi di dollari di ricavi nel 2024, un adjusted Ebitda di 377 milioni e più di 7 mila dipendenti – si occupa di tecnologia medica. Un partner industriale che a dispetto dei timori iniziali ha dimostrato, nell’arco di un anno e mezzo, tutto l’interesse a rafforzare l’azienda sandanielese e il sito friulano dove si producono protesi per ginocchio, anca e spalla, come racconta il consigliere delegato Michele Marin, manager padovano arrivato in LimaCorporate dopo diverse esperienze in grandi aziende del Paese.
«Il primo anno abbiamo lavorato all’integrazione sia di Lima all’interno del gruppo Enovis, sia di Lima con il gruppo svizzero Mathys: abbiamo spinto sull’innovazione e registrato una crescita a doppia cifra, eccezionale rispetto all’andamento del mercato dell’ortopedia che nell’anno ha segnato circa un +3/4%. La business unit Enovis International Surgical, vale a dire l’aggregato Lima Corporate- Mathys, ha chiuso il 2024 a circa mezzo miliardo di dollari di ricavi (il bilancio è in fase di redazione) con un EBITDA superiore al 20%». Le scelte compiute per dar corso all’integrazione tra le due realtà «sono state fatte tutte a vantaggio di San Daniele – continua Marin – scelta come sede del sottogruppo per le sue eccellenze produttive, organizzative e di R&D».
Dall’acquisizione l’azienda è cresciuta anche sotto il profilo occupazionale: «Abbiamo assunto 103 persone, di cui 28 nel solo 2025 , portando l’organico complessivo tra San Daniele e Segesta a quota 840 persone, di cui circa 700 al lavoro in Friuli» fa sapere ancora Marin evidenziando l’importanza che le risorse umane hanno per Enovis e l’investimento che il gruppo ha fatto sul personale. Formativo ma anche economico. «La scorsa estate abbiamo sottoscritto un accordo triennale con le parti sociali che porterà in dote ai lavoratori un premio di risultato a target di 1.800 euro nel 2024, 1.900 nel 2025 e 2000 nel 2026, convertibile in welfare al 50 o al 100%».
Nei giorni scorsi Enovis ha per altro annunciato per le sue sedi italiane il rinnovo della certificazione per la parità di genere (ottenuta per la prima volta nel 2023). Un impegno, quello per garantire parità e inclusione, che proseguirà con una serie di iniziative, in parte già avviate, come «il servizio di car pooling per ottimizzare il numero di auto utilizzate per recarsi in azienda al fine di ridurre i costi e migliorare l’impatto ambientale, e un servizio di virtual primary care (servizio di telemedicina), ai quali – annuncia il manager – in futuro si aggiungerà anche un servizio di sportello psicologico per aiutare le nostre persone nella crescita personale e nel raggiungimento del benessere psicologico. L’obiettivo è quello di far star bene i nostri collaboratori ma anche di attrarre i talenti».
Tra le altre iniziative si contano una maggiorazione del 10% sul pagamento del congedo parentale, dello 0,5% sul contributo per il fondo Cometa e la possibilità di fruire di 160 ore di permesso retribuito per i genitori adottivi o affidatari.
Agli investimenti sulle persone, la società ne ha affiancati di rilevanti – per circa 15 milioni a oggi – su strutture e macchinari. Nelle scorse settimane è stato completato l’ampliamento del sito produttivo di San Daniele, dove nei prossimi mesi saranno posate nuove linee, anche per ospitare la parte di produzione relativa al metallo che oggi è realizzata in Svizzera ma che, entro il 2026, verrà concentrata a San Daniele dove, dunque, aumenteranno ancora i volumi. «In questa prospettiva – aggiunge Marin – si è provveduto anche a costruire un nuovo distibution center, che sta sorgendo proprio all’ingresso della fabbrica, andando così a potenziarne la funzione logistica».
Progetti e risorse «smentiscono i timori iniziali che spesso accompagnano l’arrivo dei grandi player: Enovis ha ribaltato il paradigma, investendo e potenziando il sito di San Daniele» rivendica Marin. Una scelta, va detto, che alla luce dei dazi americani si è dimostrata ancor più lungimirante: «Ne pagheremo, fortunatamente, un prezzo molto limitato– conclude il manager – perché la divisione International si occupa prevalentemente di produzione ed esportazione nei mercati Europei ed Asia Pacific, e molto limitatamente negli Stati Uniti».
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