Estetisti e parrucchieri: flash mob alle 19 del 30 aprile

Cna Nordest organizza un flash mob di parrucchieri, estetisti e imprenditori del settore cura alla persona per chiedere al Governo la riapertura immediata consentendo di riavviare le loro attività
epa08320454 A hairdresser colors a customer's hair, for the last time in the foreseeable future due to newly announced time restrictions, in Brisbane, Australia, 25 March 2020. A hairdresser colors a customer's hair, for the last time in the foreseeable future due to newly announced time restrictions, in Brisbane, Wednesday, March 25, 2020. People will be limited to 30 minutes at hairdressers after a shutdown of non-essential services was announced in Australia. EPA/DAN PELED AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT
epa08320454 A hairdresser colors a customer's hair, for the last time in the foreseeable future due to newly announced time restrictions, in Brisbane, Australia, 25 March 2020. A hairdresser colors a customer's hair, for the last time in the foreseeable future due to newly announced time restrictions, in Brisbane, Wednesday, March 25, 2020. People will be limited to 30 minutes at hairdressers after a shutdown of non-essential services was announced in Australia. EPA/DAN PELED AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

UDINE - Un flash mob di parrucchieri, estetisti e imprenditori del settore cura alla persona per chiedere al Governo la riapertura immediata consentendo di riavviare le loro attività.

Cna Nordest si mobilita a tutela di tutti i saloni di acconciatura, i centri di estetica e le attività di cura della persona, paralizzate dal lock-down fin dall’11 marzo e senza prospettiva, secondo il Governo, di riaprire a breve. I titolari e i collaboratori di queste attività - dal Trentino Alto Adige al Veneto e al Friuli Venezia Giulia - sono invitati a partecipare ad un flash mob in programma giovedì 30 aprile, alle ore 19, contemporaneamente in tutto il Nordest.

Ciascuno di loro dovrà accendere le luci e le insegne della sua attività, chiusa dal DPCM dell’11 marzo, per cinque minuti, manifestando così contro la volontà del Governo, illustrata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il DPCM del 26 aprile, di non riaprire i saloni di acconciatura e i centri di estetica prima dell’inizio di giugno.

Il comparto è composto da oltre 19.200 aziende nel Triveneto (13.350 in Veneto, 2.400 in Trentino Alto Adige e 3.500 in Friuli Venezia Giulia) e ha oltre 31.000 addetti (21.000 in Veneto, 4.800 in Trentino Alto Adige e 5.000 in Friuli Venezia Giulia).

Nello Coppeto, presidente di Cna Friuli Venezia Giulia, ritiene che questo modus operandi unitario del Nordest possa essere adottato anche per il comparto del trasporto persone, oggi quasi fermo: “andrebbe utilizzato come integrazione essenziale del trasporto pubblico costretto a ridurre i posti”.

Alla videoconferenza ha partecipato anche il vicepresidente nazionale Guerrino Gastaldi, che porterà le proposte del Nordest a Roma.

Tra le ipotesi emerse, quella di spalmare in 5 anni, con il credito d’imposta, tutte le somme tra tasse, mutui, affitti e altre incombenze che le imprese devono pagare in questi mesi di stop senza incassi.

E ancora: la prassi dell’autocertificazione al posto dell’opprimente burocrazia, la necessità di interpretazioni uniforme delle norme da parte delle Prefetture, l’urgenza di investimenti infrastrutturali nella banda larga e nella digitalizzazione.

Collegati online anche i direttori Matteo Ribon (Veneto), Roberto Fabris (Friuli Venezia Giulia) e Gianni Sarti (Trentino Alto Adige).

Nel corso dell’incontro, organizzato per fare il punto a due mesi di distanza dall’avvio del lockdown, su quale sia l’impatto sui diversi territori, su quali soluzioni regionali sono state adottate e quali siano le best practice da valorizzare.

E’ emersa la capacità delle micro, piccole e medie imprese di sapersi adattare superando in brevissimo tempo il gap digitale, mettendo in pratica i protocolli di sicurezza per tutelare lavoratori, clienti e imprenditori, riconvertendo aziende e filiere per la produzione di materiali sanitario e DPI, mettendo in sicurezza salariale i lavoratori con gli appositi strumenti.

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