Esuberi e piano industriale: Snaidero, vertice in Regione

I sindacati chiedono il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. L’Ad Alessandro Trivillin: le azioni messe in campo stanno dando risultati
Elena Del Giudice

Un piano industriale di medio periodo che sta generando risultati «migliori delle previsioni», ma che si scontra con una fase congiunturale di contrazione per l’intero settore dell’arredo che non esime la Snaidero, storica azienda di Majano, tra i leader nel settore delle cucine, alle prese con la gestione delle ultime 35 eccedenze. «Il punto è – spiega Carlo Cimenti, sindacalista della Fillea Cgil – che non ci sono, allo stato, ammortizzatori sociali da poter utilizzare». La cassa integrazione è terminata e i contratti di solidarietà – spalmati sull’intera forza lavoro – scadranno a fine novembre. Da qui l’incontro di ieri nella sede della Regione a Udine tra gli assessori alle Attività produttive e Lavoro, Sergio Emidio Bini e Alessia Rosolen, i rappresentanti sindacali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Fineal Uil, le Rsu, Confindustria Alto Adriatico e, ovviamente, l’azienda con l’Ad Alessandro Trivillin.

La riunione è servita da un lato a illustrare i passi che l’azienda sta compiendo attraverso il piano industriale di rilancio, dall’altro i sindacati hanno espresso le proprie posizioni riguardanti i 35 dipendenti ancora in esubero, chiedendo alla Regione un supporto attraverso gli strumenti delle politiche del lavoro. «A fronte di un piano industriale che richiede del tempo per produrre tutti i risultati attesi – prosegue Cimenti – per noi c’è l’esigenza di trovare una soluzione per i lavoratori». Oggi Snaidero, la cui quota di maggioranza è, dal 2018, detenuta da DeA Capital Alternative Funds, occupa 350 lavoratori, di questi 35 – come detto – sono esuberi, e sono la metà dei 70 che si erano generati dalla chiusura di una linea produttiva, scattata nel 2022, legata ad un business che l’azienda ha abbandonato. Gli altri 35 sono usciti dall’azienda attraverso la mobilità volontaria. «La Regione – spiega il sindacalista – ha preso atto del piano industriale e dell’estensione degli ammortizzatori sociali, e si è impegnata ad attivarsi presso il ministero del Lavoro per sollecitare la concessione di un periodo ulteriore di ammortizzatori sociali». Una lettera diretta a Roma è già partita a firma degli assessori Fvg in cui si rappresenta la necessità di procedere al rifinanziamento degli ammortizzatori, mentre l’assessore Rosolen si è dichiara disponibile a definire un “accordo ponte” per il mese di dicembre 2025, in attesa che il rifinanziamento degli ammortizzatori sia disposto per il 2025. E sempre la Regione ha sollecitato il fondo, azionista di maggioranza, a fare la propria parte attraverso un’iniezione di liquidità utile a dare quella spinta necessaria al rilancio di un’azienda simbolo del Friuli Venezia Giulia.

È l’Ad Trivillin a ribadire l’impegno: «Stiamo proseguendo nell’attuazione del piano industriale definito un anno e mezzo fa. È anche vero che il momento congiunturale non è dei più favorevoli». Dopo la crescita straordinaria registrata dal settore dell’arredo nel biennio del post Covid, è arrivata la brusca frenata causata dai noti fattori: l’inflazione, il rialzo dei tassi, la contrazione dei consumi, acuiti da una fase elettorale che interessa mezzo mondo, dagli Usa all’India all’Europa, fattori che si sono sommati alla crisi immobiliare in Cina, mercato importante per il contract di Snaidero. «Il momento è complesso – conviene Trivillin – ma il piano è di più ungo respiro e di passi in avanti ne sono stati compiuti». Rispetto ai risultati, il 2023 si chiuderà con un risultato «migliore rispetto alle previsioni del piano». Ma per i numeri occorrerà attendere l’approvazione dei conti da parte dell’assemblea dei soci.

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