Famiglia Illy al riassetto: costituita la newco Exgi

Riassetto in vista per la famiglia Illy. Secondo quanto ricostruito da Mf, qualche settimana fa Anna Rossi (moglie del defunto Ernesto Illy), insieme con i figli Andrea e Riccardo Illy (e a Daria, figlia di quest’ultimo, che ha in nuda proprietà parte delle sue quote), ha dato vita alla Srl Exgi. L’operazione è avvenuta dinanzi al notaio Giuliano Chersi, titolare dello studio Chersi Zampar in pieno centro di Trieste.
La nuova società parte con 20 mila euro di capitale e all’interno dell’organigramma societario della galassia familiare si pone allo stesso livello di gruppo Illy, cioè la realtà che ha in carico l’80% di illycaffè (l'altro 20% è in mano al fondo americano Rhone Capital) e il 97,5% della subholding Polo del Gusto (l'altro 2,5% è in mano alla famiglia Ponti), che raggruppa le attività alimentari extra-caffè, ha in pancia i brand Domori, Dammann Frères, Agrimontana, Prestat, Pintaudi e Achillea.
La nuova holding di partecipazioni vede la maggioranza assoluta (per la precisione il 50,06%) in mano alla cassaforte di famiglia Raa, la scatola creata lo scorso anno per liquidare l’altro fratello Francesco e controllata con quote paritetiche dai tre fratelli Riccardo, Anna e Andrea, e il resto delle azioni in mano a Daria Illy (il 31,3%, con usufrutto al padre) e a Riccardo Illy (il 18,64%, con usufrutto alla madre Anna). Riccardo, amministratore unico della nuova società, non rilascia commenti in proposito e questo lascia immaginare che il cantiere della riorganizzazione è ancora aperto. La ricostruzione del quotidiano finanziario è che la costituzione del veicolo sia finalizzata a una prossima operazione di scissione che dovrebbe configurarsi da qui all’autunno e coinvolgere tutto il gruppo Raa.
Novità in materia di governance sono attese anche in merito al Polo del Gusto, che nei mesi scorsi ha visto le dimissioni dell’amministratore delegato Andrea Macchione. Da quanto filtrato finora, il presidente Riccardo Illy manterrà anche le deleghe di ceo, attualmente ad interim, e verrà affiancato da una direttrice generale ancora da individuare. Anche se la decisione è attesa a breve, dato che l’obiettivo della subholding è di partire con la nuova organizzazione da settembre. In un primo tempo si è ipotizzato anche l’arrivo di un manager esterno come ceo, ma alla fine si è optato per la soluzione in casa. Una volta sistemato i tasselli del top management, il Polo dovrebbe creare un altro veicolo con un nuovo marchio per la gestione dei negozi sui cui scaffali ci saranno i prodotti extra-caffè, che opererà anche per la vendita dei prodotti online e per la distribuzione all’estero.
Una spinta alla crescita è attesa da Idia Capital Investissement e da Crédit Agricole Régions Investissement, le due realtà del gruppo Crédit Agricole Régions Investissement che nei mesi scorsi sono entrati nel capitale di Dammann Frères, impegnandosi per un arco di tempo fino a dieci anni. Un’operazione che ha fatto decadere l’ipotesi di un ingresso da parte di investitori finanziari direttamente nel Polo del Gusto. Fondata nel 1925, Dammann Frères - che lo scorso anno ha sviluppato un giro d’affari di circa 40,5 milioni di euro - è specializzata nell'importazione, creazione e vendita di tè, infusioni e accessori.
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