Faresin Formwork sigla accordo per lo sviluppo industriale dell’edilizia in Etiopia

Siglata nella sede di Breganze di Faresin Formwork alla presenza tra gli altri dell’Ambasciatrice etiope in Italia Demitu Hambissa e del presidente del Consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti, l’intesa riguarda lo sviluppo del mercato delle casseforme e dei ponteggi in Etiopia

Federico Piazza

C’è sempre più Africa tra i mercati esteri di Faresin Formwork. Step più recente, l’Etiopia. Dove, nel quadro delle relazioni economiche bilaterali tra Roma ed Addis Abeba, l’azienda vicentina specializzata nella produzione di attrezzature per edilizia e infrastrutture ha firmato a inizio novembre un accordo di partnership con Ethio Engineering Group, la società di stato etiope per l’industrializzazione del Paese.

Siglata nella sede di Breganze di Faresin Formwork alla presenza tra gli altri dell’Ambasciatrice etiope in Italia Demitu Hambissa e del presidente del Consiglio regionale veneto Roberto Ciambetti, l’intesa riguarda lo sviluppo del mercato delle casseforme e dei ponteggi in Etiopia. E, oltre a importanti forniture dall’Italia che costituiranno un vasto parco di materiali per le ditte di costruzioni etiopi, prevede anche nei prossimi anni la produzione locale di parti commerciali con tecnologia Faresin e l’intensificarsi dei programmi di formazione.

L’obiettivo infatti è sviluppare le competenze e creare un programma di lungo periodo per ingegneri, metalmeccanici e operatori nei cantieri e nei siti produttivi. «L’accordo con Ethio Engineering Group aprirà una grande opportunità di mercato in Etiopia, dove operiamo già da dieci anni e abbiamo già formato una ventina di ingegneri e altro personale sull’utilizzo dei nostri sistemi», afferma Giacomo Dalla Fontana, membro del board di Faresin Formwork che da oltre vent’anni si occupa del mercato africano. «Ora andremo a intensificare la formazione e il training per la popolazione locale, partecipando al processo di sviluppo e di industrializzazione del Paese per supportarne la crescita economica nei prossimi vent’anni.

La nostra azienda crede fortemente nello sviluppo sostenibile dei propri partner commerciali, con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo, perché è doveroso che il business sia etico e sia un mezzo e un’opportunità di crescita di tutte le parti coinvolte». L’Etiopia, 120 milioni di abitanti, è dopo la Nigeria il secondo Paese africano per popolazione, che si stima supererà i 200 milioni nel 2050. Ed è tra le prime dieci economie del continente per PIL, intorno ai 110 miliardi di euro nel 2022, con un ruolo primario nelle strategie di sviluppo: Addis Abeba è infatti la sede permanente dell’UNECA, la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Africa.

«L’Etiopia ha un ampio potenziale di sviluppo ed è il principale beneficiario dell’Africa nell’attrarre investimenti diretti esteri, opportunità che le aziende italiane devono cogliere nei prossimi anni», dichiara l’Ambasciatrice Demitu Hambissa. Buone le prospettive anche sul fronte dell’energia, con un possibile rafforzamento dei legami tra i due Paesi, oggetto dell’incontro bilaterale durante il CO27 di Sharm el-Sheikh tra la premier italiana Giorgia Meloni e il premier etiope Abiy Ahmed Ali, premio Nobel per la pace 2019.

E politicamente, sul fronte della guerra civile etiope, recentissima è la notizia positiva dell’accordo di pace con cessazione delle ostilità tra il Governo di Addis Abeba e il Fronte di Liberazione del Popolo Tigrino. Per Faresin Formwork, che esporta l’85% del suo fatturato (oltre 30 milioni nel 2022 in crescita del 10%), l’Africa è un continente importante. Con una presenza storica non solo nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ma anche in molti mercati subsahariani.

Oltre all’Etiopia, per esempio, ci sono il Kenya dove Faresin ha fornito il Gruppo vicentino ICM per il grande cantiere della smart city di Konza, il Mozambico con grandi quantità di ponteggi a Saipem per la costruzione dei treni di compressione di un gigantesco giacimento di gas di Total, il Camerun con le casseforme per la grande diga del Nachtigal Hydropower Poject, la Nigeria, il Ghana, la Tanzania, il Benin.

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