Fedrigoni, shopping malese: cinque acquisizioni nel 2024
Nel primo trimestre segnali di ripresa. «Nel 2023 ricavi a quota 1,8 miliardi»

/ verona
«Lo sviluppo attraverso acquisizioni e fusioni per noi è estremamente importante per integrare e potenziare la nostra offerta, costruire sinergie e portarci in casa tecnologie e competenze strategiche».
Marco Nespolo, ceo del Gruppo Fedrigoni, annuncia la diciassettesima acquisizione in 4 anni e la quinta dall’inizio del 2024 in tre continenti. Il gruppo veronese, riferimento mondiale nella produzione di carte speciali per packaging di lusso e altre applicazioni creative, etichette autoadesive e soluzioni RFID, ha annunciato ieri l’accordo per acquisire la maggioranza del capitale della malese BoingTech. «Siamo sempre alla ricerca di aziende interessanti in settori in crescita, seppure di nicchia, come l’RFID per sviluppare carte speciali ed etichette “intelligenti”, i materiali autoadesivi in particolare per la comunicazione visiva e pubblicitaria e le carte per il packaging - aggiunge il ceo Nespolo -. Inoltre, puntiamo ad espanderci in mercati geografici dove siamo meno presenti, come il Nord America e l’Asia, così da garantire ai nostri clienti una presenza sempre più capillare nel mondo».
Boingtech, società controllata dalla holding cinese Shanghai Inlay Link, prevede un fatturato di circa 60 milioni di dollari al 2024 e ha oltre 300 dipendenti in due stabilimenti, Cina e Malesia. Grazie all'acquisizione Fedrigoni rafforza la sua posizione di player nell’RFID. Le etichette con tecnologia di identificazione automatica sono essenziali per tracciare i prodotti e trovare soluzioni per proteggere i marchi, verificarne l'autenticità e prevenire la contraffazione. «Il mondo dell'RFID sta crescendo rapidamente ed è sempre più strategico per il nostro gruppo - commenta ancora il ceo del Gruppo Fedrigoni -. Quest’operazione è un ulteriore passo avanti per aumentare significativamente la nostra dimensione nel segmento, oltre che per potenziare la nostra capacità di supportare i nostri clienti, converter, stampatori e system integrator, e soddisfare le loro esigenze. L'acquisizione è coerente con il nostro percorso di espansione in Asia, dove abbiamo già una buona presenza in termini di produzione e distribuzione».
Shanghai Inlay Link manterrà una quota significativa per garantire una transizione agevole e un continuo potenziamento del business, mentre Fedrigoni avrà il diritto di acquistare le restanti azioni di BoingTech in futuro. «Sono lieto di dare il benvenuto a un player globale come Fedrigoni e di iniziare un percorso di trasformazione per BoingTech fondato su una visione condivisa - aggiunge Mr. Li, fondatore di Shanghai Inlay Link -. Sono certo che questa partnership aumenterà la nostra capacità di soddisfare le esigenze dei clienti, facendo leva sulla rete commerciale globale del Gruppo Fedrigoni e sulla sua presenza in oltre 130 Paesi».
Il primo trimestre 2024 del gruppo Fedrigoni, con 1,8 miliardi di euro di fatturato nel 2023, è «partito con segnali positivi di graduale ripresa della domanda rispetto allo scorso anno». «Tuttavia, ci troviamo ancora in un contesto di mercato molto volatile, a causa dell’instabilità geopolitica e dei conflitti mondiali - spiega Nespolo -. Ci aspettiamo che questo andamento schizofrenico dei mercati caratterizzerà i prossimi anni, con grosse oscillazioni della domanda, per cui sarà sempre più indispensabile avere muoversi con grande agilità e flessibilità».
Il gruppo veronese fondato nel 1888 registra una graduale ripresa della domanda e dei volumi nei business delle carte speciali e dei materiali autoadesivi. «A livello geografico la presenza di Fedrigoni radicata in tutti i continenti ci consente di compensare le oscillazioni dei singoli mercati - conclude Nespolo -. In generale l’Europa sta crescendo a ritmi più contenuti rispetto alle Americhe e al mercato dell’Asia-Pacific».
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