Fincantieri-Leonardo, asse nel settore Difesa: vola l’industria globale
L’accordo per la costruzionedi tre pattugliatori: la stretta collaborazione in Orizzonte Sistemi navali. Un report di Mediobanca

Positiva accoglienza degli analisti all’accordo annunciato da Orizzonte Sistemi Navali, la joint venture partecipata da Fincantieri e Leonardo con quote rispettivamente del 51% e del 49%, che ha siglato un contratto per la costruzione di tre pattugliatori per la Marina Militare.
Il valore complessivo del contratto per le prime tre unità è pari a 925 milioni e nei prossimi giorni Orizzonte Sistemi Navali concluderà i contratti di sub-fornitura con Fincantieri e Leonardo, che avranno rispettivamente un valore pari a circa 540 e 255 milioni.
Un contratto che, come sottolineano gli analisti di Intermonte, rappresenta circa il 10% degli ordini di Fincantieri e circa l'1.5% di Leonardo nel 2022. Orizzonte Sistemi Navali si configura sempre di più come il veicolo di una stretta collaborazione fra Leonardo e il gruppo cantieristico triestino, come ha sottolineato di recente il Ceo Pierroberto Folgiero: ««Il progetto di potenziare Orizzonte Sistemi Navali rappresenta il modo più corretto per operare insieme a Leonardo fondendo le nostre rispettive competenze. Oggi ci sono le condizioni per farlo nel migliore dei modi». Per quanto riguarda Fincantieri c’è stato anche un secondo ordine, da parte dell'organizzazione europea Occar, assegnato a Naviris (joint venture al 50% tra Fincantieri e Naval Group) ed Eurosam, da 1,5 miliardi complessivi per l'ammodernamento di mezza vita delle fregate classe Horizon francesi e italiane. Il subappalto con Fincantieri vale circa 211 milioni.
«Per Fincantieri gli ordini sono rilevanti e aumentano la visibilità sullo sviluppo del business militare (circa il 25% del fatturato di gruppo) che ricordiamo essere caratterizzato da margini superiori alla media e una dinamica del circolante più favorevole», sottolinea in una nota Equita.

Secondo un recente rapporto di Mediobanca sull’industria della Difesa Fincantieri rientra nel gruppo dei trenta principali gruppi mondiali del settore, con ricavi individuali superiori a 1,5 miliardi di euro, di cui 15 hanno sede negli Stati Uniti, dieci in Europa e cinque in Asia. L’Italia, con Fincantieri e Leonardo, conta per il 21% del giro d’affari europeo e per il 4,7% di quello mondiale.
I primi cinque posti per ricavi stimati generati dal comparto della Difesa -riassume il report Mediobanca- sono occupati esclusivamente da gruppi statunitensi guidati da Lockheed Martin al primo posto con 57,5 miliardi. Il gruppo triestino si piazza per ricavi nel settore (2,4 miliardi) in 23ma posizione mentre Leonardo sta all’ottavo posto con 12,2 miliardi. Fincantieri secondo il report è il sesto gruppo mondiale per intensità di investimenti.
Secondo gli analisti di Piazzetta Cuccia nel 2023, sullo sfondo delle tensioni geopolitiche, si prevede un aumento del 6% del giro d’affari aggregato (erano 432 miliardi nel 2022) della spesa mondiale per la difesa che già nel 2021 aveva superato i 2mila miliardi di dollari nel 2021. In un contesto geopolitico mondiale difficile, anche l’Italia sta gradualmente innalzando la propria spesa con l’obiettivo di raggiungere la soglia del 2% del Pil entro il 2028 in un mercato dove i player Usa controllano una quota del 74% del totale seguiti dai gruppi europei con il 22% e da quelli asiatici con il 4%. Gli Stati Uniti, con i loro 15 big, si aggiudicano il primato anche a livello numerico davanti alla Francia, distanziata con tre società; due gruppi ciascuno per Germania, Gran Bretagna, India.

Mediobanca analizza anche la valorizzazione del mercato. La capitalizzazione di Borsa delle multinazionali della Difesa ammonta a 736 miliardi di euro a fine 2022, pari allo 0,8% del valore complessivo delle borse mondiali (0,5% a fine 2021)—
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