Fincantieri ridisegna il vertice Bono in pole per la presidenza
A giorni le decisioni: Massolo dato in partenza per insediarsi a capo di Atlantia
l’attuale ad manterrebbe varie deleghe. Al suo posto Gallia, Giordo o Palermo

TRIESTE. Una manciata di giorni per le novità sul prossimo board di Fincantieri. In agenda per mercoledì 23 marzo il consiglio di amministrazione della società con headquarter a Trieste e cantieri anche a Marghera, che dovrà licenziare la proposta di bilancio 2021 e convocare l’assemblea chiamata ad eleggere il nuovo Cda.
Ed è qui che sono attese sostanziali novità. Tra le cariche in scadenza c’è quella di amministratore delegato per Giuseppe Bono, che qualcuno vorrebbe confermare per un altro triennio. Non dovesse passare la linea, il longevo manager non pare intenzionato a dire addio dalla “sua” società, la Spa - controllata da Cdp industria che detiene oltre il 71% del capitale sociale - che lo vede timoniere dal 2002.
Per Bono quel che si profila è un trasloco dalla poltrona di Ad a quella di presidente, e non certo onorario. Il potente manager a cui molti attribuiscono buona parte del merito di aver traghettato Fincantieri fuori dalla crisi trasformandola in uno dei primi player mondiali nella costruzione di navi da crociera, business che sovrasta quello militare ma quest’ultimo oggi piuttosto importante, e facendola entrare in settori, a volte complementari e a volte no, ora strategici. Se l’età - Giuseppe Bono compirà 78 anni proprio il 23 marzo, ma diversamente da altre società Fincantieri non ha indicato nello statuto alcun limite - dovesse impedirgli di continuare ad essere Ad, non gli vieta la presidenza. Con deleghe, pare sia stata la condizione.
Le novità al vertice coinvolgono Bono, e non solo. Anche Giampiero Massolo, presidente di Fincantieri dal 2016, diplomatico di carriera già direttore del Dis (i servizi segreti), viene dato in uscita da Trieste. Per lui si parla di un’altra presidenza, quella di Atlantia - la holding controllata dalla famiglia Benetton che sta concludendo il passaggio di Autostrade a Cdp - dove andrebbe a sostituire Fabio Cerchiai.
Nel colosso della navalmeccanica la casella importante della governance da coprire potrebbe essere, dunque, quella di Ad. Chi arriverà? Rumors vogliono quasi certa la promozione per Fabio Gallia, dal 2020 direttore generale, ex manager di Cdp, in passato nel Cda di Borsa Italiana, Mts, Coesia (Gruppo Seragnoli), Ariston Thermo (Gruppo Merloni), Manifatture Sigaro Toscano ecc. Ma l’incarico è ambìto anche da altri. Ad esempio da Giuseppe Giordo, veneto, direttore generale Naval Vessels di Fincantieri, ma anche Ad di Orizzonte Sistemi Navali (la Joint Venture tra Fincantieri e Leonardo), presidente del Cda di Naviris (Joint venture tra Fincantieri e Naval Group). E da quest’anno anche membro del board di AeroSpace and Defence Industries Association of Europe.
Altro candidato è Fabrizio Palermo, oggi nel Cda di Fincantieri di cui è stato in passato direttore Business Development e Corporate Finance e successivamente Cfo. Negli anni operativi a Trieste ha contribuito alla trasformazione del Gruppo e alla sua espansione nel mercato Usa e nel focus nel settore Oil&Gas, non dimenticando il contributo per la quotazione della società avvenuta nel 2014. Nel Cda in scadenza, infine, ci sono anche Barbara Alemanni, Massimiliano Cesare, Luca Errico, Paola Muratorio, Elisabetta Olivieri, Federica Seganti tutti amministratori indipendenti, oltre a Fabrizio Palermo e Federica Santini.—
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