Fincantieri ritorna all’utile dopo 5 anni: si riparla di dividendi ai soci
Archiviato l’esercizio con 8,12 miliardi di ricavi (+6,2%). Record di nuovi ordini nel mondo per 15,4 miliardi di euro

Torna il segno più anche sull’ultima riga di bilancio. Dopo cinque anni e in anticipo di uno sulle previsioni, Fincantieri ritorna all’utile. Il colosso della cantieristica ha archiviato il 2024 con un risultato d’esercizio positivo per 27 milioni, dopo aver chiuso un anno fa in rosso per 53 milioni.
Ricavi in crescita
Lo shipbuilding si conferma solido motore del gruppo con un’impennata degli ordini. La sostanziale tenuta del segmento costruzione navi, unita alla crescita di offshore (+28%) e sistemi e componenti (+36%), ha fatto salire i ricavi a 8,128 miliardi di euro, in aumento del 6,2%.
Migliora anche l’Ebitda, che raggiunge i 509 milioni di euro in aumento del 28%, con la marginalità sui ricavi che è passata dal 5,2% al 6,3%, trainata dalla spinta delle iniziative previste dal piano industriale: efficientamento dello shipbuilding, derisking del polo delle infrastrutture, potenziamento di sistemi e componenti meccanici e riposizionamento del polo elettronico e dei prodotti digitali.
Migliora la posizione finanziaria
Il risultato netto rettificato è pari a 57 milioni: era negativo per 7 milioni nel 2023. L’inversione di tendenza è chiara. «Il 2024 è stato un anno molto positivo per Fincantieri, che raccoglie i primi frutti della nostra strategia e visione industriale. Il ritorno all’utile, con un anno di anticipo rispetto alle previsioni del piano industriale, ne è una chiara dimostrazione», ha rivendicato l’amministratore delegato, Pierroberto Folgiero. Soddisfatto della performance finanziaria che ha permesso di dimezzare la posizione finanziaria netta rispetto al giugno 2022. L’indebitamento del gruppo è passato dai 2,27 miliardi del 2023 agli attuali 1,281 miliardi, con un rapporto debito/Ebitda che si attesta a 3,3.
«In un contesto geopolitico di forti discontinuità, abbiamo perseguito un crescente focus sull’esecuzione e sullo sviluppo commerciale, facendo leva sulla nostra leadership in un settore a sempre maggiore complessità», ha rimarcato il manager.
Record di nuovi ordini
Il 2024 è stato anche un anno record per i nuovi ordini: con 20 navi consegnate e 98 in portafoglio, i nuovi ordini hanno raggiunto il valore di 15,4 miliardi di euro, più che doppio rispetto ai 6,6 miliardi del 2023. Il portafoglio ordini (backlog) di Fincantieri si è attestato a 31 miliardi di euro, con un incremento del 34% rispetto a dicembre 2023 e un carico di lavoro complessivo pari a 51,2 miliardi.
Valgono in totale 13,1 miliardi le commesse dello shipbuilding (dai 4,1 miliardi del 2023), 1,55 miliardi quelle del segmento offshore e navi speciali (da 1,8 miliardi) e 1,3 miliardi gli ordini sulle attività di sistemi, componenti e infrastrutture (da 1 miliardo).
Una situazione che offre al gruppo visibilità sulle consegne previste almeno fino al 2036.
Prospettive per il 2025
Oltre al trend positivo per le crociere, lo sguardo di Fincantieri è rivolto all’evoluzione geopolitica, che spinge la spesa per la difesa, e alla crescente necessità di risorse energetiche offshore. Per il 2025 il gruppo punta a proseguire l’attuazione del piano industriale 2023-2027, focalizzandosi su «un portafoglio distintivo di tecnologie, prodotti e servizi nel settore underwater», l’ingresso in una nuova fascia di navi cruise oltre le 200 mila tonnellate, tecnologie digitali avanzate e Ai, lo sviluppo della piattaforma tecnologica e l’implementazione di sistemi per la decarbonizzazione del settore marittimo.
Nel 2025 Fincantieri prevede un incremento dei ricavi, attesi a circa 9 miliardi, grazie anche al contributo della linea Underwater Armament Systems acquisita da Leonardo, e un Ebitda margin superiore al 7% a fine anno. Commentando i risultati, Folgiero ha aperto anche alla possibilità che l’anno prossimo il gruppo valuti la distribuzione di un dividendo. L’ultima cedola è stata pagata nel 2019.
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