Friul Intagli, cento dipendenti in più con le lavorazioni a ciclo continuo

PORDENONE. Cento addetti in più rispetto al periodo pre-Covid: la Friul Intagli di Villanova di Prata, azienda leader del distretto del mobile, con una ventina di stabilimenti tra il Pordenonese e Treviso, ha raggiunto quota 2.200 collaboratori e punta a chiudere il 2020 con almeno lo stesso fatturato 2019, nonostante il fermo di quasi due mesi.
Dopo l'incertezza di aprile e maggio, da giugno l'attività è ripartita a pieno ritmo col rientro in servizio dell'intero l'organico a fronte della ripresa degli ordini dei clienti. I collaboratori sono aumentati nel corso dell'estate sino a raggiungere i numeri attuali. Un trend positivo destinato a proseguire.
«Stiamo cercando figure professionali tra operatori specializzati di macchina, addetti all'imballo, autisti e carrellisti - fanno sapere da Friul Intagli -. La necessità si inserisce in una politica di sviluppo dell'azienda che intende, nel breve e medio periodo, puntare a lavorazioni a ciclo continuo così da soddisfare le crescenti richieste dei clienti. Abbiamo ripreso l'attività formativa in presenza, consentendo il mantenimento delle nostre certificazioni e l'acquisizione per i colleghi coinvolti di nuove conoscenze e specializzazioni, nel rispetto delle normative in tema di salute e sicurezza sul lavoro».
«Oggi, visto l'andamento della curva dei contagi, la nostra politica di attenzione alle risorse non potrà che intensificarsi - aggiunge l'impresa -: ci siamo attivati per garantire anche quest'anno la vaccinazione gratuita e offriremo la possibilità di effettuare un tampone o test rapido per coloro che volessero provvedere per maggior tutela personale e dei colleghi».
L'emergenza Covid-19 sta determinando nuove condizioni di vita e comportamenti di consumo, aumentando la spesa per il comfort domestico e più nello specifico per mobili con design funzionali a un costo accessibile. Questa situazione sta creando interessanti prospettive di crescita per Friul Intagli, azienda da sempre attenta a innovazione e valorizzazione del made in Italy, anche in ottica di sostenibilità, che oggi affronta in particolare il mercato della grande distribuzione fiduciosa in una stabile ripresa.
Come altre realtà produttive, Friul Intagli si è trovata ad affrontare un'emergenza improvvisa e ha messo in campo azioni che dovevano essere efficaci, facilmente attuabili da tutti, basate su comportamenti responsabili e sostenibili nel tempo. «I fattori chiave che ci hanno tutelato sono stati diversi - spiega l'azienda -. La tempestività delle decisioni: a fine febbraio avevamo dato ai dipendenti chiare informazioni comportamentali, concordate coi nostri medici.
Quindi senso di responsabilità verso dipendenti e clienti e spinta propulsiva data da proprietà e management, sempre presenti nei più importanti momenti di decisione (Comitato per la gestione dell'emergenza). Non ultimo lo spirito di squadra Friul Intagli, per cui le difficoltà si superano insieme. Ciò si è tradotto nell'attuazione di misure di carattere eccezionale che potessero coniugare la prosecuzione delle attività con la garanzia di condizioni che assicurassero ai lavoratori i migliori livelli di protezione della salute».
Dal distanziamento all'obbligo delle mascherine, allo smart working dove possibile. In collaborazione con la Croce rossa sono stati organizzati, all'ingresso delle unità produttive, punti di controllo per la rilevazione della temperatura corporea e s'è provveduto alla costante sanificazione degli ambienti di lavoro. --
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