Gaiba, ad di Th Resorts: «Raddoppio dei ricavi nei prossimi due anni»
Creare un polo di strutture turistiche capace di coprire tutta la Penisola e le diverse esigenze dei vacanzieri in modo da generare economie di scala e diversificare i rischi. Aprendo il capitale a investitori istituzionali capaci di apportare capitale per investire nei nuovi trend di consumo. È la strategia seguita da Th Resorts, fondata a Padova nel 1977, che oggi conta 32 strutture alberghiere.
L’ultimo a entrare nel portafoglio è stato nei mesi scorsi l’hotel Parchi del Garda a Pacengo di Lazise (quattro stelle), prima struttura in Veneto per l’azienda del gruppo. L’hotel, che ha aperto i battenti a inizio giugno, si trova a 900 metri dal lago e a 500 metri da Gardaland, vicino ai parchi tematici del Garda. «Continueremo a investire per crescere nella consapevolezza che il nanismo sia uno dei principali ostacoli allo sviluppo di un’offerta turistica adeguata nel nostro Paese», commenta Giuliano Gaiba, da aprile nuovo amministratore delegato della società.
Polverizzazione
In Italia ci sono 27mila imprenditori alberghieri per un totale di 33 mila hotel, una situazione che costituisce un grosso limite alle capacità di investimento per l’innovazione e allo sviluppo di managerialità. La svolta per Th Resorts è arrivata nel 2017, con l’investimento da 20,4 milioni di euro da parte di Cassa Depositi e Prestiti, che ha rilevato il 46% del capitale di Hotelturist Spa, la stessa quota detenuta dal presidente Graziano Debellini attraverso Solfin Turismo, mentre il restante 8% fa capo all’Isa (Istituto Atesino per lo Sviluppo).
L’operazione è stata condotta in aumento di capitale per avere nuove risorse da investire in nuove aperture (tra otto e dieci quelle previste per l’anno in corso) e ammodernamento delle strutture esistenti. Non solo ristrutturazioni, ma anche adozione di tool e servizi digitali, che non appartengono ancora alla cultura degli alberghi italiani.
È il caso delle soluzioni Crm per fidelizzare la clientela, di Rms (revenue management system) che è un processo attraverso il quale si arriva a determinare un prezzo variabile continuamente. L’obiettivo è arrivare a un fatturato intorno ai 180 milioni di euro entro il 2023, il doppio di quanto generato nel 2019 (ultimo anno pre-Covid).
La disponibilità di capitali si è rivelata particolarmente utile per non fermare i piani di sviluppo anche negli ultimi quindici mesi falcidiati dalla pandemia di Covid-19. «Il settore alberghiero viene da un periodo durissimo. Se escludiamo la scorsa stagione estiva, comunque trascorsa a basso regime, le strutture turistiche italiane sono chiuse dalla primavera dello scorso anno», spiega Gaiba. «Questo ci ha costretti a mettere in cassa integrazione buona parte del personale della sede, oltre 200 collaboratori continuativi, abbiamo dimezzato il personale la scorsa stagione estiva e a causa della chiusura totale dell’inverno non abbiamo potuto far lavorare quasi mille persone, che hanno dovuto rinunciare ai contratti stagionali, che di solito riguardano 9mila persone all’anno».
Fiducia nel futuro
Quanto al futuro, ci sono però ragioni per un cauto ottimismo. «L’avanzata della campagna vaccinale e il calo dei contagi registrati nelle ultime settimane fanno ben sperare», commenta il manager.
«Ci aspettiamo un’estate con numeri importanti, e per questo stiamo cercando personale, soprattutto nella ristorazione. Rispetto al pre-pandemia, ci aspettiamo però che il turismo sarà quasi esclusivamente italiano. È ancora presto per tornare al pieno regime tra i turisti stranieri». Questo desiderio di evasione ha spinto la società ad aprire in questa stagione tutte le sue strutture lungo la Penisola, senza distinzioni tra mare e montagna.
«Proprio l’emergenza sanitaria ha portato a una riscoperta della montagna anche in estate», racconta, «in quanto è possibile mantenere più facilmente le distanze e si respira un’aria salubre. Abbiamo riaperto tutto assieme in parte perché ci attendiamo una risposta importante, ma anche perché vogliamo essere noi stessi a dare un segnale di speranza, di ripresa», racconta l’ad. Che promuove l’azione del premier Mario Draghi. «Bene ha fatto a introdurre la figura di ministro del Turismo, evidenziando la centralità per l’economia italiana di un settore che produce il 14% del prodotto interno lordo. Una sensibilità confermata anche dal discorso tenuto in occasione del G20».
Il riferimento è alla conferenza stampa a margine del summit, nella quale il presidente del Consiglio ha sottolineato che «è arrivato il momento di prenotare le vostre vacanze in Italia», per poi aggiungere: «Tutto il mondo vuole venire in Italia, la pandemia ci ha costretti a chiudere temporaneamente ma siamo di nuovo pronti a ospitare il mondo». Un invito ai vacanzieri internazionali, pur nella consapevolezza che ci vorrà tempo per tornare a livelli importanti di arrivi da oltrefrontiera. «Stiamo mettendo in campo nuove misure per alzare sempre più il livello di sicurezza dei nostri ospiti. Probabilmente a breve introdurremo il tampone rapido all’arrivo presso le nostre strutture», racconta Gaiba. «Intanto, almeno fino al termine del 2021 proseguiremo con la politica delle cancellazioni gratuite fino a pochi giorni prima dell’arrivo previsto, in modo da fronteggiare le incertezze del periodo pandemico».
Dunque, flessibilità, innovazione e crescita del perimetro di business emergono come le priorità della società veneta. Un approccio che in futuro la potrebbe portare anche fuori dai confini nazionali. «Stiamo ragionando sulla possibilità di porci come facilitatori degli italiani interessati a fare una vacanza all’estero», conclude Gaiba. «L’approccio sarà quello del tour operator, con soluzioni personalizzate».
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