Gas Jeans, al tribunale arriva un’unica offerta: è quella della vicentina Ubc. Maiocchi e Gaudì restano alla finestra
Udienza al Tribunale di Vicenza per tentare il salvataggio del brand di Chiuppano
Porte aperte ad altri possibili acquirenti se i termini verranno allungati di un mese

VICENZA. Gas Jeans (Gruppo Grotto) spera nei tempi supplementari. Ieri al Tribunale di Vicenza all’udienza che doveva dare una direzione al futuro del gruppo di abbigliamento di Chiuppano la sorpresa è stata apprendere che l’unica offerta vincolante presentata era quella della United Brands Company (Ubc) di Vicenza. Azienda che produce sneakers in licenza per diversi marchi, nel cui portafoglio figura anche Gas. I termini precisi dell’offerta non sono noti.
Restano invece nella partita, da quel che si apprende, Walter Maiocchi (Malo cashmere) e Stefano Bonacini (Gaudì). Mentre sembra che il fondo maltese Iff si sia defilato. Entro lunedì 13 dicembre si aspetta un possibile differimento di 30 giorni da parte del Tribunale di Vicenza per poter permettere di presentare un piano di concordato preventivo liquidatorio tendenzialmente entro metà gennaio. Piano che poi dovrà essere votato dai creditori e successivamente si dovrà esplicitare una gara competitiva per verificare se oltre l’offerta di Ubc ci siano altri soggetti che potrebbero concorrere. Quella dell’azienda vicentina, nel caso in cui tutte le tessere andassero al posto giusto, deve infatti risultare la migliore possibile.
Chiaramente, rispetto alle indiscrezioni uscite e poi smentite dalla United Brands Company, la proposta per Gas dovrà essere per il salvataggio e non per la sola acquisizione del marchio. Come inizialmente era parsa dai rumors l’interesse di Ubc.
Da quel che risulta, se il giudice decidesse di concedere la proroga, potrebbero farsi avanti anche gli altri due imprenditori che si erano palesati prima di Ubc.
Maiocchi e Bonacini si erano avvicinati al dossier, con due approcci differenti, ma comunque con la volontà di salvare il patrimonio industriale dell’azienda vicentina e soprattutto i circa 200 posti di lavoro. Tuttavia, nonostante la manifestazione d’interesse sono comunque rimasti alla finestra non arrivando alla fine a formulare una proposta.
Il piano concordatario cordatario proposto dall'amministratore unico Cristiano Eberle, con il via libera del commissario Guerrino Marcadella, è venuto a cadere, non avendo ottenuto il sì della maggioranza dei creditori. Come noto, infatti, il mancato voto di DeA Capital, titolare di 34 milioni dei 60 complessivi del debito non ha permesso di proseguire sulla strada tracciata aprendo di fatto al fallimento dell’azienda.
Ora Gas potrebbe avere una seconda possibilità, ma per riuscire nell’intento servirebbe un investitore con le spalle sufficientemente larghe da poter garantire la contuinità industriale e sostenere finanziariamente il gruppo di Chiuppano.
Riproduzione riservata © il Nord Est