Gdo, avanza il biologico. Brescacin: «Una crescita esponenziale»
Il fondatore di EcorNaturaSì: «Ma la Gdo si sta orientando su un livello qualitativo inferiore»

In un contesto generale che vede una sostanziale tenuta della Gdo, il settore del biologico sta avanzando: secondo Federbio, la vendita di prodotti biologici in Italia è aumentata del 5,7% rispetto al 2023, per un giro di affari che si attesta a 5,7 miliardi. A parlare del comparto nel momento attuale è Fabio Brescacin, fondatore di EcorNaturaSì, da 40 anni tra le aziende di riferimento nel settore biologico e biodinamico in Italia. Gestisce direttamente e in franchising oltre 370 punti vendita e collabora con circa 250 aziende agricole biologiche. Nel 2021 l’azienda si è costituita come società benefit, impegnandosi anche giuridicamente a bilanciare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali, allineando le decisioni più importanti in un’ottica di sostenibilità e benessere delle persone.
Fabio Brescacin, com’è andato il 2024 per la vostra azienda e il comparto di riferimento?
«Per noi l’andamento del 2024 è stato molto buono, siamo cresciuti a doppia cifra. Il settore del biologico specializzato è in incremento, a livello europeo ma specialmente in Italia, dove la crescita è più marcata. A gennaio 2025, Nomisma ha confermato per l’intero 2024 una crescita a valore del bio del 4,5%. Inoltre, si stima che il 23% delle vendite di cibo biologico venduto in Italia sia veicolato da ristoranti, bar, agriturismi e altri esercizi pubblici. L’anno scorso, il 93% della popolazione di età compresa tra 18 e 65 anni ha acquistato consapevolmente almeno un prodotto alimentare bio. Una crescita esponenziale se si considera che, solo 12 anni fa, la percentuale era del 50%, con un salto da 13 a 24 milioni di consumatori.
È in questo contesto generale che EcorNaturaSì traccia il bilancio del 2024, un bilancio che racconta numeri in crescita: nel 2024, l’aumento delle vendite è stato del 10% circa, rispetto all’anno precedente. Il valore della produzione consolidato è a 427 milioni, e cresce anche la comunità che si ritrova attorno ai valori del bio. L’azienda ha evidenziato un aumento del 10% nel numero di clienti nei negozi NaturaSì, testimonianza del crescente interesse per i prodotti biologici. Nel 2024, il programma di fedeltà ha rappresentato il 70% del fatturato totale, dimostrando il forte legame e la fiducia della clientela verso di noi».
Nell’attuale situazione geopolitica, quali timori avete rispetto, ad esempio, al tema dei dazi imposti dalla politica di Trump?
«Ciò che sta accadendo a livello internazionale non è da sottovalutare affatto ma, per il momento, le conseguenze della politica economica statunitense sono minime per noi. Il nostro gruppo lavora in Italia (350 negozi) e in Spagna, dove abbiamo aperto 25 punti vendita. Temiamo, però, che il problema dei dazi si ripercuota su tutte le aziende della nostra filiera, mettendo in difficoltà soprattutto quelle che esportano negli Usa una quota dei loro prodotti. In generale, il settore del biologico subirà delle penalizzazioni, esattamente come tutti gli altri, ma confido nel fatto che sapremo far fronte alle problematiche che potrebbero nascere nei prossimi mesi».
Come vi posizionate rispetto alla Gdo?
«Il delta tra noi e la Gdo sta aumentando: la grande distribuzione organizzata si sta appiattendo verso il basso, stanno crescendo molto i discount e, quindi anche le grandi catene di supermercati si stanno orientando ad un livello qualitativo inferiore. La Gdo sta decisamente abbandonando il prodotto biologico, a nostro avviso sbagliando. Il motivo per cui il nostro settore è in crescita sta nel fatto che le famiglie e le persone cercano un prodotto sicuro e di qualità. Vogliono mangiare bene e hanno compreso che un’alimentazione sana previene patologie ed è garanzia di maggior salute. Il prezzo dei prodotti biologici appare meno competitivo, perché più alto, ma in realtà, a lungo andare, può rappresentare un risparmio in altri termini».
Quali sono le previsioni per il 2025 e quali progetti avete in programma?
«Guardiamo al futuro con ottimismo, cercando di promuovere scelte alimentari sostenibili e a continuare a innovare nel settore del biologico. L’azienda si prepara a soddisfare la crescente domanda di prodotti biologici, rispondendo alle esigenze di un mercato sempre più orientato verso la salute e l’ambiente. Proseguiremo ad impegnarci per il benessere della comunità, organizzando sempre eventi dedicati alla divulgazione e alla condivisione con clienti e dipendenti. Un punto di riferimento importante è rappresentato dagli AgriFestival, che si sono svolti nelle aziende agricole del circuito. Talk, cibo biologico e produttori a diretto contatto con cittadine e cittadini, per un totale di quasi 10 mila persone coinvolte dalle iniziative, nel 2024. Un numero che quest’anno vorremmo superare».
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