Gkn, nuova tecnolgia per l’idrogeno: un serbatoio per lo stoccaggio con le polveri dei metalli
La multinazionale ha creato nel suo stabilimento di Brunico in Val Pusteria – cuore del settore -automotive - un nuovo serbatoio che non prevede limiti di pressione e rischio di esplosione. Forti vantaggi anche dal punto di vista della sotenibilità

BOLZANO. L’innovazione va a braccetto con la sostenibilità ambientale in casa GKN Sinter Metals. La multinazionale americana, che si occupa di componenti per l’industria automobilistica, ha deciso di realizzare nel suo stabilimento di Brunico in Alto Adige un particolare serbatoio per lo stoccaggio dell’idrogeno con le polveri di metallo. Una nuova tecnologia che potrà contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e agli obiettivi green dell’amministrazione provinciale.
D’altronde lo sappiamo: l’idrogeno sta prendendo sempre più piede, affermandosi tra le fonti energetiche del futuro spodestando quelle fossili. E il tema è quanto mai attuale. Tra i vantaggi dell’uso dell’idrogeno c’è la creazione di energia pulita e la possibilità di trasporto e la conservazione dell'energia nel tempo, essendo un vettore.

L’idrogeno è il gas naturale che occupa il primo posto nella tavola periodica degli elementi chimici perché è il più semplice, il più comune e il più leggero, e rilascia esclusivamente acqua, pertanto non inquina e non contribuisce al riscaldamento globale. Ma non è tutto oro quel che luccica.
Nei suoi campi d’applicazione ci sono anche diverse problematiche ancora da dover risolvere. Tra queste c’è lo stoccaggio sicuro e a temperature ambiente. Ed è qui che entrano in gioco ingegneri e tecnici della GKN che da anni ormai in Val Pusteria, regno dell’automotive, studiano il modo migliore come migliorare la sostenibilità delle tecnologie legate all’idrogeno in un territorio dove già nel 2019 fu inaugurata la prima casa completamente alimentata a idrogeno. Tanto che il team di ricerca è cresciuto dalle cinque persone presenti due anni fa alle attuali 50 e la prospettiva è di allargarlo ulteriormente nei prossimi mesi.
Il nuovo serbatoio
Il nuovo serbatoio ideato, sviluppato e realizzato dai tecnici GKN, si basa sullo stoccaggio dell’idrogeno all’interno di polveri sottili di metalli formate da una lega di ferro e titanio (quindi non in forma liquida) per poi utilizzarlo in diversi contesti.
Questo particolare metodo rende tutto il processo più sicuro e anche più economico, non necessitando di temperature bassissime per la conservazione, né di un compressore per contenere il gas nel serbatoio. In parole pratiche, nessun limite di pressione, nessun pericolo di perdite e soprattutto di esplosioni accidentali.
La massima efficacia la raggiunge a partire da una capacità di stoccaggio di 250 KW. Il sistema completo si compone di tre passaggi importanti: inizialmente attraverso il processo chimico dell’elettrolisi viene prodotto l’idrogeno dall’acqua, scindendo le molecole. Successivamente avviene lo stoccaggio a temperatura ambiente e solo alla fine, grazie a una cella combustibile, la produzione di vera energia elettrica da poter usare.

I vantaggi? Gli spiega Gottfried Rier, Chief Technology Officer di GKN Powder Metallurgy: “Rispetto ad altri serbatoi, il nostro è molto compatto e garantisce uno stoccaggio sicuro dell’idrogeno perché è efficace anche con una pressione bassa e temperature attorno ai 20 gradi. Il suo utilizzo è inoltre garantito per decenni e lo stesso stoccaggio risulta molto efficiente nel lungo periodo. Inoltre, il serbatoio è completamente riciclabile una volta terminato il suo ciclo di vita”.
Utilizzo pratico: uffici, case, fabbriche e mezzi di trasporto
Un sistema che presenta ricadute pratiche in svariati contesti. “Tra le applicazioni più interessanti c’è sicuramente l’utilizzo dell’energia rinnovabile all’interno degli edifici, l’utilizzo nella produzione industriale o anche la conversione a sistema di emergenza in caso di interruzioni di corrente, i trasporti attraverso l’uso dei serbatoi sui diversi mezzi”, precisa Rier.
Ma la nuova tecnologia può essere sfruttata anche in contesti isolati, dove è poco efficiente realizzare linee elettriche. Proprio per questo diverse sperimentazioni attualmente in atto riguardano rifugi di montagna in alta quota ed edifici ubicati in territori poco sviluppati a livello urbano e infrastrutturale. L’obiettivo è riuscire a raggiungere un alto livello di affidabilità e sicurezza del sistema per far partire una produzione su larga scala del prodotto.
L’azienda ha inoltre svelato come negli ultimi tempi si siano intensificati i contatti con diverse multinazionali USA per diventare fornitori ufficiali di elettricità.
L’Alto Adige come centro di competenza
Il progetto permette al territorio altoatesino di fregiarsi di una nuova innovazione per quanto riguarda le tecnologie legate all’idrogeno. E non è un caso se GKN ha scelto Brunico come stabilimento capofila. “Per noi l’idrogeno rappresenta il futuro.
Al momento abbiamo 16 sistemi di stoccaggio nel mondo, ed entro il 2023 vogliamo arrivare a quota 100 entrando anche in nuovi mercati – spiega Peter Oberparleiter, Chief Executive Officer di GKN Powder Metallurgy -. Crediamo di poter dare un contributo importante anche a livello di sostenibilità ambientale. Il nostro serbatoio funziona con energie rinnovabili, è completamente riciclabile e apre le porte ad un sistema di approvvigionamento energetico neutrale rispetto alle emissioni di CO2”.
L’Alto Adige può considerarsi il fulcro italiano dell’idrogeno, vantando numerosi progetti pilota che spaziano dalla mobilità all’alimentazione energetica degli edifici. Recentemente la Provincia Autonoma e Sasa, società in-house di trasporto pubblico, hanno presentato la prima flotta di autobus urbani a idrogeno verde, il più “puro” e pulito, mentre nel 2022, il nuovo NOI Techpark di Brunico, futura casa di aziende del settore automotive, sarà dotato di un impianto di produzione e stoccaggio di energia a idrogeno grazie a una tecnologia innovativa capace di accumulare l'elettricità prodotta dai pannelli fotovoltaici installati sul tetto dell'edificio.
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