Gli spumanti Valdo crescono negli Usa: «Il Prosecco continua a trainare l’export»

L’analisi di Pierluigi Bolla, presidente della cantina trevigiana: «In Inghilterra c’è una concorrenza internazionale molto aggressiva»

Eva Franceschini

Con una produzione sopra ai 19 milioni di bottiglie, pari ad un incremento del 2% rispetto al 2023 (anno in cui registrò 77 milioni di fatturato), e una previsione di Ebtda che si attesta tra il 6 e il 7%, Valdo Spumanti si affaccia sul 2025 con una buona dose di ottimismo in termini di risultati. La redditività del 2024 è stata buona, anche se l’andamento dell’export appare in chiaroscuro: in riferimento all’area Dach, che identifica i mercati di Germania, Austria e Svizzera, le esportazioni sono cresciute del 7%, mentre resta complesso affermarsi nel mercato inglese.

«Nei mercati a lingua tedesca siamo cresciuti rispetto all’anno precedente e, negli Stati Uniti, la crescita è al 18%», spiega Pierluigi Bolla, presidente di Valdo, «continuiamo ad avere difficoltà con l’Inghilterra, invece, forse perché ci sono molte catene di distribuzione e c’è una concorrenza internazionale molto aggressiva».

Tra Germania, Austria e Svizzera la crescita è dovuta allo sviluppo delle vendite del prosecco docg di Valdobbiadene. «Questo perché il prosecco è ancora un prodotto trainante dell’esportazione veneta» prosegue Bolla «tra gli altri elementi che ci hanno aiutati a migliorare le nostre performance c’è poi lo sviluppo a livello internazionale del nuovo spumante Acquarius, che avevamo iniziato a proporre ai clienti nel 2023. Nel 2024 c’è stata la spinta positiva di questo prodotto, che ha riscontrato molto interesse sia tra i buyers, che tra i consumatori finali».

Valdo è sulla cresta dell’onda da oltre 90 anni e produce prosecco e spumanti nel territorio di Valdobbiadene, dedicando risorse ed energie alla valorizzazione dei frutti della sua terra d’origine, un’area geografica nota per la sua vocazione vinicola unica, diventata Patrimonio dell’Umanità Unesco nel luglio 2019.

Il territorio delle Prealpi trevigiane è la culla del Prosecco Superiore Docg. «L’esperienza della nostra azienda ha fatto sì che tutte le proprietà di questa varietà di uvaggio siano esaltate e rispettate» dice Bolla «qualità e savoir faire enologico rappresentano l’eredità dei nostri valori. Abbiamo scelto di unire la tradizione all’innovazione, attraverso l’intuizione imprenditoriale e una visione internazionale del mercato». Nel febbraio 2024, inoltre, è stata aperta Casa Valdo, una countryhouse di sei stanze: un resort utilizzato sia come foresteria, sia come struttura destinata ai turisti che vogliono passare un periodo di vacanza nelle colline di Valdobbiadene. Altro tassello che contribuisce al prestigio di Valdo è la partnership con la famiglia friulana dei Magredi, che risponde alla volontà di approcciare al territorio del Friuli-Venezia Giulia. «La partnership con i Magredi esiste dal 2017 e si sta rafforzando sempre di più, anche in termini di vendite. Abbiamo iniziato positivamente il 2024, curando noi stessi tutta la distribuzione dei vini Magredi, sia in Italia che all’estero, specie nell’horeca», aggiunge Bolla.

C’è preoccupazione per il contesto generale in cui il settore vitivinicolo è immerso. «La situazione geopolitica internazionale non è rassicurante» conclude Bolla «è poi in atto una campagna di contrasto molto forte nei Paesi anglosassoni e negli Usa, rispetto al consumo di alcol e di vino e, a questo, si aggiungono i nuovi decreti Salvini, che riguardano l’inasprimento delle sanzioni rispetto al consumo di alcol, che stanno agitando il mondo della ristorazione e delle aziende».

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