Gortani corre con il Prosecco: sono made in Carnia le autoclavi 4.0

L’azienda punta a salire oltre i 30 milioni di fatturato nel 2022

Portafoglio ordini in crescita. Commessa record per Tenimenti Civa

Maura Delle Case

AMARO. L’indotto del Prosecco arriva fino in Carnia dove la Gortani di Amaro, nell’arco di pochi anni, spinta dalle bollicine friulano-venete, è cresciuta in modo esponenziale e quest’anno punta a sfondare l’obiettivo dei 30 milioni di euro. Un target a portata di mano. Negli ultimi due anni di pandemia, l’azienda – fondata nel 1989 da Gian Paolo Gortani, dopo che a farle muovere i primi passi era stato il padre Gian Pietro in un garage ad Arta Terme - è riuscita nell’impresa di non perdere terreno. Chiuso il 2020 in linea con il 2019, a 24 milioni di euro, ha recentemente archiviato il 2021 a quota 28 milioni che quest’anno, stando al budget, dovrebbero diventare 32.


A mettere i conti sul tavolo sono Federica ed Elisabetta Gortani, 30 e 24 anni, terza generazione di quest’impresa familiare che da Arta, dove il nonno si occupava di distillati e quasi per caso iniziò a produrre serbatoi in acciaio – «doveva trovare una soluzione alle botti in legno che ammuffivano» – oggi affiancano il padre nella guida dell’azienda. Giovani, donne, determinate, capaci – se necessario – di prendere in mano la saldatrice. Possibilità nemmeno tanto remota considerato che il principale ostacolo alla crescita dell’azienda sta nella difficoltà a reperire personale e aumentare le 200 unità oggi a libro paga.

La soluzione? Industria 4.0. «Negli ultimi 2 anni abbiamo investito circa 2 milioni di euro automatizzando la produzione il che ci ha consentito di guadagnare tempo e capacità» raccontano le due sorelle accompagnandoci in visita allo stabilimento con l’autorevolezza di un “vecchio” capitano d’azienda. «A dire il vero - continuano - abbiamo investito sempre. Nel 2002 ci siamo spostati da Arta Terme ad Amaro perché avevamo bisogno di nuovi spazi e di essere vicini all’autostrada per ragioni logistiche. Quando abbiamo iniziato a costruire il capannone qui non c’era nessuno. Nel 2011, per rispondere alla richiesta di grandi impianti, ai primi 10 mila metri quadrati abbia mo aggiunti ulteriori 5 mila metri, con un’altezza di 25 così da poter costruire i serbatoi di maggiori dimensioni, nel 2018 ci siamo allargati ancora di 5mila metri. Totale: 3 ettari di superficie coperte e altrettanti do scoperto».

I nuovi vinificatori 4.0
I nuovi vinificatori 4.0

All’interno, tra piccoli e grandi serbatoi, il prodotto principe è l’autoclave, il contenitore - ci si passi il termine - all’interno del quale “matura” il Prosecco che oggi la fa da padrone nella torta in cui si dividono i ricavi dell’azienda. «Il 90% è dato dal settore della vinificazione (il resto da olio, latte, chimica) e di questo il 60% dal Prosecco» fanno sapere ancora Elisabetta e Federica.
L’onda lunga del Prosecco, Gortani l’ha sentita con particolare intensità a partire dal 2019 e dall’avvento del Prosecco Rosé che richiede tempi di permanenza in autoclave più lunghi. «La commessa realizzata per Vi.v.o (Cantine Viticoltori Veneto Orientale), che è uno dei nostri clienti storici, ha segnato per noi uno spartiacque nell’anno pre pandemia: abbiamo realizzato 73 serbatoi, da 2.500 hl, 5 metri di diametro, 18 di altezza: il massimo trasportabile».

Il reparto grandi impianti
Il reparto grandi impianti

Numeri importanti che sono già stati superati dalla commessa, tutt’ora in via di realizzazione, per Tenimenti Civa, azienda di Povoletto che a Gortani ha commissionato 250 tra piccoli e grandi serbatoi, autoclavi e vinificatori, per un valore complessivo di 6 milioni di euro. Commesse, queste, che raccontano come il Nordest sia il territorio d’elezione per Gortani, che tuttavia non disdegna l’estero. «Abbiamo consegnato in Giappone, nelle Filippine, in Canada, Russia e Australia – concludono le due giovani imprenditrici –. Oggi l’export vale circa il 20% del nostro fatturato, ma puntiamo a crescere». 

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