Dopo un 2023 da record, Gortani rallenta: «Al lavoro per diversificare»
L’azienda carnica leader nella produzione di serbatoi per il vino lavora alla diversificazione. «Con il marchio Go ci siamo aperti al trattamento delle acque, la chimica e il beverage»

Il vitivinicolo è una certezza, una solida base che nel dopo pandemia ha fatto volare il fatturato di Gortani. Ma l’azienda di Amaro, numero uno in Italia nella produzione di serbatoi, autoclavi e vinificatori, con una quota superiore al 25% nel mercato di riferimento, guarda anche ad altri settori per tornare a crescere dopo un 2024 di assestamento, che ha visto una fisiologica flessione (attorno al 20%) rispetto a un 2023 da record.
«Quest’anno – conferma Federica Gortani, responsabile delle risorse umane ed espressione della terza generazione dell’azienda carnica – abbiamo annunciato il lancio di Go, un marchio che segna un passo importante nella nostra strategia di diversificazione».
«Pur mantenendo la leadership nella vitivinicoltura, infatti, abbiamo deciso di estendere la nostra offerta a nuovi settori come il chimico-farmaceutico, l’alimentare secco e la depurazione idrica – continua Gortani -. Un’evoluzione che nasce dalla nostra esperienza trentennale nella progettazione e produzione di serbatoi, autoclavi e impianti, con l’obiettivo di applicare il nostro know-how a nuove esigenze industriali».
Nel triennio 2021-2023 Gortani era stata protagonista di una crescita prepotente, culminata nel 2023 con un fatturato di 35,6 milioni, il 42% in più rispetto ai livelli pre-Covid, e un Ebitda di 7,8 milioni. A trainare questo prepotente rally il vino e in particolare l’onda lunga del boom Prosecco.
Dietro alla frenata del 2024 anche fattori esterni al mercato del vino. «Il 2024 – spiega ancora Federica Gortani – si è rivelato un anno complesso per tutto il comparto della siderurgia, a causa della volatilità dei prezzi delle materie prime, influenzati dalla geopolitica, dall’andamento dei costi energetici e in generale dalla frenata degli investimenti, legata all’instabilità globale. Queste incertezze hanno avuto ripercussioni anche su di noi, sebbene la solidità patrimoniale dell’azienda abbia permesso di attutirne gli impatti».
«Per rafforzare la resilienza – prosegue -, abbiamo potenziato la rete commerciale, anche per intensificare l’espansione del nostro mercato all’estero, e ci siamo aperti a quei settori cui guarda il marchio Go, come il trattamento delle acque, la chimica e il beverage. Con un approccio graduale e mirato, svilupperemo prodotti specifici per queste nuove applicazioni, senza perdere di vista la nostra filosofia aziendale, fondata su qualità e artigianalità, e continuando a investire e innovare per mantenere la nostra leadership nell’enologia».
Tra i fattori chiave su cui punta Gortani anche gli investimenti sul fotovoltaico e sulla riduzione dell’impatto ambientale dei processi produttivi: obiettivi, questi, al centro del primo bilancio di sostenibilità, presentato nel 2024.
«Sul fronte energetico – rivela Gortani – abbiamo potenziato la produzione da fonti rinnovabili, con l’attivazione del secondo impianto fotovoltaico nella nostra sede di Amaro, che ha portato la nostra capacità a 650 kwh, con una produzione pari a circa il 70% del totale dell’energia consumata. Abbiamo inoltre ottimizzato i consumi grazie all’illuminazione led autoregolante e puntiamo anche a migliorare la gestione delle lavorazioni per massimizzare l’uso dell’energia autoprodotta. Anche per quanto riguarda i materiali adottiamo un approccio sostenibile: il 93% dell’acciaio utilizzato proviene da rottamazione e il 97% è di produzione italiana, con più garanzie di tracciabilità e sostenibilità del ciclo produttivo. Proponiamo inoltre il servizio di smontaggio, ritiro e ripristino di serbatoi, autoclavi e vinificatori, con un approccio votato all’economia circolare e al prolungamento del ciclo di vita dei nostri prodotti».
Riproduzione riservata © il Nord Est