Gozzi (Federacciai) sui dazi Usa: relazioni eque basate sulla reciprocità
Dal 2018, anno dell’introduzione delle prime tariffe, l'export italiano di acciaio verso gli Stati Uniti ha subito un drastico calo: da circa 600 mila tonnellate a 330 mila tonnellate nel 2024
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato l’ordine esecutivo sui dazi del 25% per tutte le importazioni di acciaio e alluminio, comprese quelle dall’Italia. Le tariffe entreranno in vigore dal prossimo 12 marzo.
Non sono mancati commenti e reazioni alla decisione, peraltro annunciata, del presidente americano. A parlare è il numero uno di Federacciai, Antonio Gozzi.
«Dal 2018, anno in cui l'amministrazione Trump ha introdotto i dazi del 25% sull'importazione di acciaio dai Paesi dell'Unione Europea, l'export italiano di acciaio verso gli Stati Uniti ha subito un drastico calo, passando da circa 600 mila tonnellate nel 2018 a circa 330 mila tonnellate nel 2024».
«Alla luce di questi dati – aggiunge il presidente di Federacciai – , non comprendiamo se i recenti proclami rappresentino un rinnovo di una normativa già esistente o se siano il preludio a nuove misure restrittive».
«Ci preme sottolineare- continua Gozzi – che le aziende italiane esportano negli Stati Uniti prevalentemente acciai speciali, prodotti di alto valore il cui prezzo consente comunque di superare la soglia imposta dai dazi. Inoltre, gran parte della produzione destinata ai clienti statunitensi avviene direttamente all'interno degli Stati Uniti, grazie agli investimenti e alla presenza produttiva delle nostre aziende sul territorio americano».
«Federacciai continuerà a monitorare con attenzione l'evolversi della situazione – conclude Gozzi – , auspicando un contesto commerciale che favorisca relazioni industriali eque e basate sulla reciprocità».
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