Grand Paris Express, l’acciaio di Cimolai nella linea 17 della metropolitana di Parigi
L’impresa pordenonese si aggiudica una commessa da 122 milioni di euro
PORDENONE. Ci saranno le travi d’acciaio made in Pordenone della Cimolai nei viadotti della linea 17 della Grand Paris Express, il mega-progetto dell’ampliamento della metropolitana della capitale francese.
La commessa aggiudicata dall’azienda italiana leader nelle costruzioni complesse, vale 122 milioni di euro, include progettazione, fabbricazione, trasporto e montaggio delle strutture metalliche dei viadotti e della nuova stazione.
Ben 23.000 le tonnellate di acciaio previste
Il progetto è stato assegnato da Societé Grand Paris (SGP) al Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito tra NGE GC, Cimolai, NGE Fondations, Guintoli e NGE Bâtiment.
La tratta, che collegherà a Nord della capitale francese il comune di Gonesse con quello di Tremblay en France, si estenderà per 5,2 km, di cui 3,4 km sviluppati su viadotti con struttura in acciaio verniciato dalla grande valenza architettonica. È prevista, inoltre, la costruzione di una nuova e moderna stazione in corrispondenza di Parque des Expositions.
Cimolai Spa si occuperà della progettazione esecutiva, della fabbricazione, del trasporto e del montaggio in opera delle strutture metalliche dei viadotti e della stazione.
L’inizio dei lavori è previsto per il mese di giugno 2023 per concludersi nel 2026. La linea entrerà in esercizio nel 2028.
«Questo progetto, dell'Architetto Dietmar Feichtinger, conferma il ruolo di primo piano di Cimolai (giro d’affari da 500 milioni di euro l’anno, 3 mila dipendenti e cantieri in tutto il mondo) anche nel mercato francofono – spiegano dal quartier generale della Spa -, che già vede l'azienda di proprietà dell'Ing. Luigi Cimolai impegnata nella realizzazione delle facciate della stazione di Mons, in Belgio, progettata dall'Architetto Santiago Calatrava, e dell'edificio principale del nuovo quartiere Mareterra nel Principato di Monaco, progettato dagli Architetti Renzo Piano, Denis Valode e Michel Desvigne, nonché delle strutture metalliche e delle facciate del nuovo Science Gateway del CERN di Ginevra, anch’esso progettato da Renzo Piano».
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