La grande corsa della Gdo a Nord Est vale 35,9 miliardi

Le aziende della grande distribuzione del Triveneto si confermano tra le più dinamiche in Italia, in particolare nel settore discount

Giorgio Barbieri

 

Nel florido settore della grande distribuzione organizzata, che nel 2024 ha registrato ricavi in crescita del 3% a 112 miliardi di euro, il Nord Est si conferma una delle aree più dinamiche. Tra sfide competitive, investimenti in innovazione e nuove strategie di espansione, le aziende del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino hanno registrato una crescita significativa, pesando per oltre un quarto sul fatturato complessivo del settore. Grazie alla presenza di veri e propri big del settore tra cui Eurospin Italia, Lidl, Aspiag, Pam Panorama, Gruppo Unicomm, Supermercati Tosano Cerea e Alì.

La Gdo a Nord Est

Secondo l’analisi effettuata dall’Area Studi di Mediobanca nel 2023 l’aggregato dei maggiori gruppi italiani della Gdo a prevalenza alimentare ha registrato un fatturato netto di 109,6 miliardi di euro. Di questi, 14,7 miliardi sono attribuibili a operatori a controllo estero, pari al 13,4% del totale. In questo scenario, il Nord Est si conferma come un segmento fondamentale del panorama distributivo italiano con un fatturato delle prime 25 imprese del territorio pari a 35,9 miliardi.

Tra il 2019 e il 2023 le regioni del Triveneto hanno registrato un tasso di crescita annuo composto del 6,2% (da questo dato sono esclusi i discount), un dato superiore alla performance delle regioni del Nord Ovest (+3,9%), ma inferiore rispetto al Sud (+9%). A livello nazionale uno dei gruppi che ha registrato la crescita più significativa è Selex, che ha aumentato il proprio peso nel settore di 3,6 punti percentuali.

Anche altre realtà come Agorà (+1,3 punti), Conad ed Eurospin (+1 punto ciascuno) hanno consolidato la loro posizione nel mercato. Tra chi nel 2023 ha realizzato un giro d’affari superiore ai 500 milioni, il maggiore incremento è stato realizzato dai Supermercati Tosano Cerea con il 18,2%. A seguire i trevigiani Visotto, con il 17,6% e i veneziani In’s al 16%.

Marginalità e superfici di Vendita

Nel Nord Est la marginalità media nel quinquennio 2019-2023 è stata pari all’1,7%, in linea con il Centro Italia e inferiore rispetto al Sud (2,8%) e al Nord-Ovest (2%). Questo dato, secondo l’Ufficio Studi di Mediobanca, riflette una struttura commerciale orientata verso formati più efficienti, con una ridotta incidenza di ipermercati di grandi dimensioni, il cui rendimento risulta inferiore alla media nazionale (3.907 euro per metro quadrato contro 4.568 euro).

Le superfici di vendita tra Veneto e Friuli Venezia Giulia presentano una media di 1.372 metri quadrati per store, un valore superiore a quello del Centro (1.135 mq) e del Sud (886 mq), ma inferiore al Nord Ovest (1.680 mq). Questo conferma un orientamento verso formati più compatti e performanti, con una crescente attenzione alla prossimità e alla specializzazione dei punti vendita.

Concorrenza e investimenti

L’indagine evidenzia che nel 2024 il rallentamento dell’inflazione ha portato a una crescita più moderata del settore, con un incremento dei ricavi del 3% rispetto all’anno precedente, toccando quota 112,88 miliardi di euro. Tuttavia, gli investimenti sono aumentati del 18,7% nel biennio 2022-2024, evidenziando un forte impegno delle aziende nel migliorare la propria rete distributiva e nell’adozione di nuove tecnologie.

Inoltre, uno dei fattori chiave che caratterizza la Gdo anche a Nord Est è la digitalizzazione dei processi. L’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate sta infatti migliorando la gestione degli inventari e ottimizzando la logistica, permettendo ai retailer di rispondere in modo più efficiente alle esigenze dei consumatori. L'implementazione di sistemi di intelligenza artificiale e di analisi predittiva consente di personalizzare le offerte e migliorare l’esperienza di acquisto nei punti vendita fisici e online.

Parallelamente, si registra un aumento dell’attenzione alla sostenibilità. Molti gruppi stanno investendo in iniziative eco-friendly, come l’uso di imballaggi riciclabili, la riduzione degli sprechi alimentari e l’adozione di fonti di energia rinnovabile nei punti vendita. Questo approccio non solo risponde alle crescenti richieste dei consumatori, sempre più sensibili alle tematiche ambientali, ma consente anche di ridurre i costi operativi nel lungo periodo.

Il tema della governance

Uno dei trend più rilevanti è la riduzione del gap di crescita tra i discount e gli operatori tradizionali. Mentre i discount hanno registrato un incremento del 9,2% dal 2022, gli altri operatori hanno segnato un +7,3% nel biennio, segno di una maggiore competitività nel comparto. A livello di governance, il controllo familiare rimane preponderante, con l’85,4% delle aziende sotto questa forma di gestione. T

uttavia, emergono segnali di rinnovamento: l’età media degli amministratori si è ridotta di 3,8 anni e la presenza femminile nei consigli di amministrazione è salita dal 16,7% al 19,9%. Un altro aspetto da considerare è il cambiamento delle abitudini di consumo. I consumatori del Nord Est mostrano una crescente preferenza per prodotti locali e biologici, spingendo la Gdo a incrementare l’offerta di alimenti a km 0. Questa tendenza rappresenta un’opportunità per le imprese locali, che possono rafforzare la loro presenza nella grande distribuzione grazie a partnership strategiche con i retailer.

Il Nord Est continua dunque a giocare un ruolo cruciale nella Gdo italiana, con una crescita solida e una struttura distributiva orientata all’efficienza. La sfida futura sarà mantenere questa dinamica investendo in innovazione e sostenibilità per rispondere alle nuove esigenze dei consumatori e consolidare ulteriormente la competitività.

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