Gruppo Fincantieri al via la piattaforma sul nuovo contratto: sì al lavoro flessibile
Paliani (Uilm): «Rilanciamo il modello partecipativo»
Chiesti aumenti salariali per 3.600 euro. Parola alle assemblee
TRIESTE Via libera all’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale di Fincantieri, scaduto a fine 2019 e prorogato di due anni anche per effetto della pandemia.
Il documento sarà ora discusso in assemblee in tutti i cantieri e siti produttivi per l’approvazione definitiva da parte dei lavoratori del secondo colosso pubblico industriale italiano che occupa direttamente 10 mila addetti a cui se ne sommano altri 90 mila nell’indotto e conta 18 stabilimenti in Italia e nel mondo: «La piattaforma rilancia il modello partecipativo del gruppo triestino siglato nel 2013», sottolinea Michele Paliani, coordinatore nazionale Uilm di Fincantieri.
Si va dalla conciliazione vita-lavoro, dai meccanismi di partecipazione alle relazioni industriali fino a salute e sicurezza e sistemi di orari e turnazioni. Sul fronte salariale questa proposta di rinnovo contrattuale vale circa 3 mila 600 euro di salario aggiuntivo con una richiesta di adeguamento non inferiore al 35% del premio variabile andando ad agire su voci come i premi di partecipazione (1.208 euro) e di efficienza (1.500 euro)
Continuerà ad essere applicato lo smart working in base all’accordo aziendale del 17 luglio 2020. Nel pacchetto per welfare e sanità c’è la richiesta di convenzioni con asili nido pubblici e scuole materne per i figli dei lavoratori.
Per i sindacati è il superamento della fase emergenziale dopo l’anno della pandemia che ha comportato una perdita media (dovuta al ricorso della cassintegrazione Covid, a ferie e permessi) di 205,97 ore lavorate. Difficoltà risolte «efficacemente» -sottolinea il sindacato- attraverso i protocolli condivisi e le misure adottate per la salvaguardia e la sicurezza. E anche a Trieste si sottolinea lo sforzo dei sindacati per salvaguardare la continuità produttiva. Per il segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, che ha presentato la nuova proposta di integrativoi con i segretari della Fim Roberto Benaglia e della Fiom Francesca Re David, «è importante aver varato una piattaforma unitaria che avvierà ora una trattativa per il rinnovo dell’integrativo con obiettivi importanti, sia sul fronte del salario che del welfare».
Fincantieri, si ricorda nel documento, sta attraversando «una fase espansiva che aprirà una fase di massiccia ricerca di manodopera, che ha già prodotto un risultato di oltre 500 nuovi posti di lavoro diretti, di circa 2500 nell’indotto». Il carico di lavoro complessivo -si ricorda– vale 34,4 miliardi e conta 98 navi in portafoglio. Ma la diversificazione industriale è un imperativo per il gruppo di Bono.
Nel documento si guarda ai nuovi scenari produttivi oltre a militare e crociere: elettrificazione delle banchine per i porti italiani, utilizzo di carburanti verdi, sviluppo dei progetti relativi all’idrogeno e alle fuel-cell in navi a guida autonoma di recente sperimentazione nel gruppo. Da qui i sindacati chiedono una politica industrale che «preservi l’unità del gruppo». Nel pacchetto per welfare e sanità c’è la richiesta di convenzioni con asili nido pubblici e scuole materne per i figli dei lavoratori. Di rilievo il capitolo dove si chiede la ridefinizione del numero dei rappresentanti per la sicurezza legandolo non alla presenza dei dipendenti di ogni singolo sito ma alla quantità di personale in ogni cantiere tenuto conto anche del personale in appalto. —
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