Gsa, ricavi per 230 milioni: «Ora guardiamo all’estero»
La società friulana garantisce la sicurezza antincendio nelle gallerie autostradali. L’Ad Musacchio: «In Europa manca una piattaforma di servizi per la safety»
Gsa garantisce la sicurezza antincendio in buona parte delle gallerie della rete italiana. Una posizione di leadership, quella acquisita dalla società sul mercato nazionale, che spinge Gsa a guardare oltreconfine, affiancando alla Spagna, presidiata dalla società Pervinsa, mercati più prossimi come quelli di Francia, Slovenia e Croazia.
La società con sede a Tavagnacco, fondata da Alessandro Pedone (oggi vicepresidente esecutivo e proprietario del 18,50 per cento), controllata dal fondo Eurizon di Banca Intesa, che nel 2021 ne ha rilevata la quota di maggioranza, guarda dunque all’estero, con l’obiettivo di intercettare «investimenti che possano contribuire alla creazione di una piattaforma per i servizi di safety che a livello europeo non esiste e che Gsa ha le competenze per costruire. Un progetto strategico che vede coinvolto in prima persona il fondatore e vicepresidente Alessandro Pedone».
A svelare l’ambizioso obietivo è l’Ad di Gsa, Antonio Musacchio, che se da un lato guarda oltreconfine come a una delle possibili e più promettenti vie per crescere in modo significativo, dall’altro è già ricorso – più volte dall’avvento di Eurizon – alla leva delle acquisizioni, che hanno permesso al gruppo di verticalizzare e diversificare il business, pur restando nell’ambito della safety applicata, che rappresenta ormai di gran lunga il core business della società. E infatti, oltre alla già menzionata Previnsa, di cui è stata acquisita la maggioranza nel 2023, Gsa ha fatto sua nel 2021 la marchigiana Opi, attiva sempre nel campo dell’antincendio, e all’inizio del 2024 la pugliese Pagone, che si sono aggiunge alla precedente acquisizione di Friuli estintori.
Se Gsa ha consolidato negli ultimi anni le proprie posizioni, le nuove società hanno portato al gruppo ricavi in crescita. In particolare, Pagone Infrastrutture, azienda che si occupa di sicurezza in ambito infrastrutturale – essenzialmente di manutenzione e installazione di segnaletica verticale e orizzontale e di barriere anti–rumore – «quest’anno chiuderà a 24 milioni dagli 11 del 2023» evidenzia Musacchio.
Un rimbalzo che impatta positivamente sul fatturato del gruppo, pronto a passare dai 202 milioni dell’anno scorso ai 232 milioni di quest’anno, con un Ebitda consolidato intorno ai 36 milioni e con previsione, per il 2025, di lambire i 250 milioni di ricavi.
Gsa come detto è leader a livello nazionale nel campo della sicurezza antincendio all’interno delle gallerie autostradali, traforo del Monte Bianco compreso. All’interno degli 11,6 chilometri di galleria che collega l’Italia alla Francia, la sicurezza antincendio è affidata a 80 uomini di Gsa, parte dei quali sono rimasti in servizio anche nelle 15 settimane di chiusura del traforo, a garanzia della sicurezza durante i lavori di rifacimento di una parte delle volte. «Lavori che si sono conclusi con una maxi esercitazione binazionale di sicurezza per la quale abbiamo ricevuto i complimenti delle autorità» fa sapere ancora l’Ad.
Accanto alla sicurezza antincendio, Gsa come ricordato offre anche servizi di portierato e di pulizie che la vedono attiva a livello nazionale (con diversi appalti anche in Friuli Venezia Giulia e Veneto) dove il gruppo occupa complessivamente 5.300 persone (oltre 6.000 se si contano anche i dipendenti a libro paga oltre confine).
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