Hera, gli aumenti delle tariffe spingono i ricavi a 20 miliardi
Utile degli azionisti a 322 milioni, dividendo proposto a 12,5 centesimi per azione. Per la nordestina AcegasApsAmga margine operativo su del 7% a 206 milioni

Hera chiude l’esercizio 2022 con i principali indicatori in crescita : il fatturato è schizzato del 90% a 20 miliardi soprattutto per l’aumento delle tariffe. E ai conti ha dato il suo contributo anche la controllata nordestina AcegasApsAmga. Quest’ultima ha registrato un margine operativo lordo (indicatore dell’attività caratteristica di un’impresa) di 206 milioni di euro, in crescita del 7% rispetto al 2021.
Per il raggiungimento di questi obiettivi è risultato sostanziale anche il contributo delle controllate Ase (AcegasApsAmga Servizi Energetici) e Hse (Hera Servizi Energia) che, dal 1° gennaio 2023, sono state integrate in un’unica società dando vita a una delle maggiori energy service company italiane. Mentre il gruppo Hera ha registrato un utile netto di pertinenza degli azionisti a 322,2 milioni, mentre l’indebitamento finanziario si è attestato a 4,25 miliardi, con il suo rapporto rispetto al mol sceso da 3,28x a circa 2,9x, al netto dello stoccaggio gas. Performance che hanno spinto il cda a proporre (la decisione finale spetterà all’assemblea dei soci, convocata per il 27 aprile) un dividendo di 12,5 centesimi di euro per azione, in progresso del 4,2% rispetto a un anno prima.
Il 2022 è stato un anno record anche per gli investimenti, pari a circa 700 milioni di euro a livello di Gruppo, in crescita di oltre il 20% sull’anno precedente.
«Buona parte delle risorse è stata destinata alla valorizzazione e al rafforzamento della resilienza delle nostre infrastrutture, con l’obiettivo di continuare a generare valore per le comunità servite e garantire qualità e continuità dei nostri servizi», ha spiegato il presidente Tomaso Tommasi di Vignano. Tornando ad AcegasApsAmga, l’amministratore delegato Roberto Gasparetto, ha rivendicato «importanti risultati sul fronte del Pnrr, con particolare riferimento a progettualità volte a rispondere alle sfide dettate dai cambiamenti climatici».
Quindi ha ricordato che sul fronte del servizio idrico sia in Veneto che in Friuli Venezia Giulia, l’azienda «si è unita in rete con gli altri gestori per presentare, insieme agli enti di controllo, progetti volti a efficientare la distribuzione acquedottistica e la depurazione delle acque nei due ambiti di riferimento. Questa visione e progettualità congiunta», ha sottolineato Gasparetto, «è stata determinante per l’aggiudicazione di un finanziamento nell’ambito del Pnrr di 33 milioni di euro per la rete del Veneto (di cui 12,5 milioni per AcegasApsAmga) e 37 milioni per la rete del Friuli-Venezia Giulia (di cui 6,1 milioni per AcegasApsAmga).
In ottica di transizione energetica, di grande rilevanza è anche il progetto “Smart Grid” per il Porto di Trieste presentato dall’azienda triestina, che ha ottenuto un finanziamento del Pnrr da 18 milioni. Un’iniziativa che renderà la rete elettrica della città in grado di accogliere le nuove esigenze energetiche.
«In poco più di 20 anni, grazie al consolidamento di oltre 50 aziende attive nelle nostre filiere di riferimento, siamo cresciuti estraendo sinergie e valore dalle aumentate economie di scala, con ricadute positive anche per i territori in cui operiamo», ha ricordato il presidente, stilando un bilancio di 21 anni di presidenza, periodo che si concluderà proprio con la prossima assemblea, che incoronerà allo scranno più alto Cristian Fabbri, attuale direttore centrale mercato di Hera e ad delle controllate Hera Comm ed EstEnergy.
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