HiRef svolta con innovazione e flessibilità e Jonix è pronta per Piazza Affari
PADOVA. Un 2020 da record per HiRef sui mercati globali grazie a quella che il suo fondatore Mauro Mantovan definisce una «scelta radicale verso la sostenibilità». E per l’azienda di Tribano, che si occupa di sistemi di refrigerazione e condizionamento per i grandi data center, per le telecomunicazioni e per i sistemi industriali, la sostenibilità è un pilastro imprescindibile a tutti i livelli.
«Per noi la sostenibilità è una strategia di posizionamento, un modello organizzativo, un approccio alle risorse umane, un atteggiamento nei confronti del mondo che ci circonda ma anche una costante di gestione» spiega Mauro Mantovan, fondatore e a.d. di HiRef, società del gruppo Galletti che a sua volta è al centro di una galassia di 7 Pmi innovative e startup, alcune delle quali di grande successo.
«Per noi sostenibilità è attenzione a favorire sempre l’innovazione, guardando a modelli di business agili e ai cambiamenti. Quando guardo alle grandi multinazionali, industriali o finanziarie, io vedo proprio quello che non voglio essere e non voglio diventare: vedo strutture rigide, gerarchiche e lente che tentano di imporre alla realtà un punto di vista frutto della propria visione del mondo, non il contrario. A me il mondo piace e voglio poterci interagire grazie alla capacità di coglierne le opportunità, che sono sempre tante anche nei momenti più difficili. In un periodo come quello in cui siamo immersi, le imprese che non sono in grado di guardare al mondo con un approccio flessibile, creativo e sostenibile sono destinate a sgretolarsi».
Proprio nell’anno della pandemia, il 2020 appena trascorso, HiRef ha registrato un incremento del fatturato di oltre il 25% circa raggiungendo i 71,3 milioni di euro (erano 56,8 milioni solo un anno prima) mentre alcune delle Pmi controllate dalla società, come Jonix che fa sanificazione dell’aria, ha registrato un incremento del fatturato di oltre 800% passando dai 600mila euro di fatturato 2019 ai 5,9 milioni del 2020.
«Il nostro successo è nell’attenzione costante alla ricerca e nella collaborazione con i grandi atenei del territorio e i suoi studenti migliori» continua Mantovan. «Investiamo ogni anno almeno il 2% del nostro fatturato in ricerca a sviluppo grazie a un team di lavoro di 8 persone. Ma proprio in questi giorni festeggiamo la 40esima tesi fatta in HiRef, l’ultima è di studentessa padovana di origine turca molto brillante. E sono proprio in giovani che collaborano con l’azienda a determinarne i trend di sviluppo tecnologico nel futuro mentre i più anziani supervisionano i processi per garantire efficienza ed efficacia grazie alla loro esperienza. Ora stiamo lavorando, ad esempio, sulla refrigerazione magnetica, una cosa un po’ pionieristica. Anni fa si parlava della refrigerazione a Co2 come una cosa futuribile, ed ora queste è una realtà consolidata tra le nostre proposte a portafoglio. Quando poi qualcuno di noi ha un’idea davvero interessante, valutiamo l’ipotesi di creare uno spin-off».
Un modello di successo se è vero che fino ad oggi HiRef è al cento di una galassia di 7 società: Eneren specializzata in servizi e prodotti in ambito geotermia a bassa entalpia; HiDew per la deumidificazione per residenze, piscine ed impianti industriali; Tecno Refrigeration che si occupa di refrigerazione commerciale e della climatizzazione per il settore navale e ferroviario; It.Met, società per la lavorazione di carpenteria leggera, acciaio, alluminio, cassette di quadri elettrici su misura e containment box per data center; HiRef Engineering che supporta la rete commerciale con consulenze in ambito progettazione, studi di fattibilità, business plan del progetto; Jonix che opera nell’indoor air quality e nella sanificazione dei processi con focus in area industriale, civile, food and agricolture; Ecat specializzata nella produzione di quadri elettrici di potenza e di distribuzione.
E se Jonix sta procedendo a ritmi spediti verso la quotazione all’Aim di Borsa italiana, un’operazione tutta in aumento di capitale, anche le altre società sembrano godere di ottima salute. «Il Covid non ha avuto effetti negativi su nessuno degli spin-off del gruppo» assicura Mantovan «che è già un ottimo risultato in un anno così difficile. Anzi Ecat è stata protagonista di una crescita importante.
Anche in questo senso, quello del rispetto e della valorizzazione delle competenze crediamo di essere ampiamente sostenibili. Noi cerchiamo persone brillanti e capaci, non necessariamente esperte, perché siamo disponibili ad accompagnare le persone in un percorso di crescita. E se qualcuno, com’è naturale ogni tanto se ne va, sono molti quelli che rimangono e crescono assieme a un’azienda che grazie ad una consapevolezza di sostenibilità di lungo periodo, è in grado di fornire ai propri clienti soluzioni e prodotti che possono posizionarli in maniera positiva in un’ottica di integrazione con l’ambiente circostante». —
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