Hotel Hnh, cresce il business: «Puntiamo ai 120 milioni»

Il gruppo controllato dalla famiglia Boccato e partecipato da Fondo Italiano d’Investimento. «Pronti per le sfide del settore con un modello che unisce innovazione ed eccellenza operativa»

Giorgio Barbieri
L’interno del Palazzo delle Stelline a Milano
L’interno del Palazzo delle Stelline a Milano

Il consolidamento del business e l’avvio di nuove direzioni strategiche hanno spinto i conti di Hnh Hospitality, il gruppo controllato dalla famiglia Boccato e partecipato da Fondo Italiano d’Investimento Sgr e Eulero Capital. Al 31 ottobre 2024 il fatturato ha toccato il record dei 113 milioni di euro, in crescita dell’8% rispetto al 2023.

«Per il 2025 abbiamo un piano chiaro di espansione e diversificazione», spiega Luca Boccato, amministratore delegato del gruppo leader nel segmento dell’hotellerie a 4 e 5 stelle, «con il quale puntiamo, per la prima volta, a superare i 120 milioni di fatturato».

Quello che sta terminando è stato un anno di svolta per Hnh Hospitality, caratterizzato dal consolidamento del business e dall’avvio di nuove direzioni strategiche.

Tra queste, l’accordo per il primo management contract nella storia del gruppo: la gestione del Palazzo delle Stelline a Milano, di proprietà della Fondazione Stelline, che sarà rilanciato nel 2026 con il marchio MGallery del gruppo Accor. Questo accordo segna una svolta rispetto al tradizionale modello basato su proprietà o affitto, aprendo nuovi scenari per il futuro.

Parallelamente a questo Hnh Hospitality ha avviato l’ingresso nel real estate alberghiero con un modello ibrido che prevede partecipazioni minoritarie negli asset immobiliari (fino al 25%), mantenendo il pieno controllo della gestione operativa. Una scelta che ha l’obiettivo di garantire maggiore controllo strategico e sostenere una crescita più rapida, consolidando un modello scalabile e sostenibile.

E i numeri sembrano premiare le nuove iniziative: l’Ebitda Margin si attesta infatti vicino al 15%, mentre l’occupazione media delle camere è cresciuta dal 73,5% del 2023 al 77% nel 2024. In evoluzione, segnando un incremento del 4%, anche il prezzo medio per camera attestatosi a 164,7 euro: risultati, sottolineano dal gruppo, che riflettono la capacità di ottimizzare la propria offerta, attirando una clientela sempre più qualificata e consolidando il posizionamento nel mercato dell’hotellerie di fascia alta.

«Questo è un momento fondamentale per Hnh Hospitality», aggiunge Boccato, «in cui consolidiamo la nostra posizione sul mercato e apriamo nuove prospettive per il futuro. Con l’arrivo di nuove aperture e collaborazioni, il nostro obiettivo è rafforzare la nostra offerta, affrontando le sfide del settore con un modello integrato che unisce innovazione, eccellenza operativa e una solida visione a lungo termine».

Per quanto riguarda il 2025 ci sarà l’inaugurazione, nella prima metà dell’anno, di un progetto di extended stay a Verona composto da 23 appartamenti e, in parallelo, Hnh sta finalizzando una seconda operazione di sviluppo alberghiero, attualmente nelle ultime fasi di due diligence, i cui dettagli saranno annunciati nelle prossime settimane.

Il tutto con un’attenzione particolare al capitale umano, dato che il gruppo ha dedicato circa 600 mila euro in aumenti salariali, con un focus particolare sul miglioramento delle condizioni di lavoro, soprattutto nei weekend.

Tuttavia le sfide non mancano, come la necessità di trovare un equilibrio tra la settimana lavorativa a sei giorni e il work-life balance del personale, un tema cruciale per il gruppo.

Le performance maggiormente positive sono arrivate dalle sue principali destinazioni balneari: Sicilia, Sardegna e Jesolo, consolidando i propri marchi e avviando nuovi progetti di espansione.

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