I 200 anni dell’Hotel Danieli, da 007 ad Agelina Jolie, da D’Annunzio alla Callas: ecco il tesoro di una Venezia eterna
L’imprenditore Giuseppe Dal Niel ne avrebbe acquistato il secondo piano dalla nobildonna Elena Michiel Bernardo, nel 1822, convertendolo in albergo. Nasceva l’hotel Reale, che ben presto cambiò il suo nome in Danieli, con il passaparola della gente, che iniziò a chiamare l’albergo con il soprannome del suo proprietario. Ora appartiene al gruppo statunitense Marriott

VENEZIA. Il contratto di compravendita, nel 1822, Giuseppe Dal Niel lo firmò con una croce. Non sapeva leggere, non sapeva nemmeno scrivere il suo nome, eppure quel segno su un pezzo di carta era l’inizio di una delle storie più luminose e scintillanti di Venezia.

La storia del Danieli, albergo da mille e una notte, tra i simboli di una Venezia che in parte non esiste più. Tra le sue sale quattrocentesche sono stati girati film: "007 - Dalla Russia con amore” (1963) con Sean Connery, “Moonraker - Operazione spazio” (1979) con Roger Moore, “Casino Royale” (2006) con Daniel Craig, “The Tourist” (2010) con Angelina Jolie. Nella sua stanza numero 10, la scrittrice George Sand e il poeta Alfred De Musset vissero la loro tormentata e scandalosa storia d’amore.

Qui Gabriele D’Annunzio amava in segreto Eleonora Duse. Aristotele Onassis incontrò per la prima volta Maria Callas. E qui John Ruskin tornava e ritornava, accecato dalla bellezza di Venezia e dalla bellezza del Danieli, eterna e giovane, nonostante i suoi (quasi) duecento anni.
Duecento anni come albergo, ma la vita del palazzo risale al Quattrocento, quando la famiglia dei Dandolo commissionò la costruzione dell’edificio di Riva degli Schiavoni, affacciato sul bacino di San Marco. Sorgeva così Ca’ Dandolo, in stile gotico veneziano.

L’imprenditore Giuseppe Dal Niel ne avrebbe acquistato il secondo piano dalla nobildonna Elena Michiel Bernardo, nel 1822, convertendolo in albergo. Nasceva l’hotel Reale, che ben presto cambiò il suo nome in Danieli, con il passaparola della gente, che iniziò a chiamare l’albergo con il soprannome del suo proprietario.

Da allora, furono tante le metamorfosi dell’hotel, fino a trasformarlo nell’edificio di oggi, acquistato nel 2015 dal gruppo statunitense Marriott, ennesima tessera del mosaico veneziano, incastro della bellezza sfavillante dei suoi palazzi e di colossi stranieri dell'economia.
Ma per arrivare all’albergo di oggi sono necessari ancora molti passi indietro. Al 1840, quando Dal Niel morì e la proprietà dell’albergo passò nelle mani della figlia adottiva Alfonsina Celement e del marito Sebastiano Muzzarelli, che comprarono anche il primo piano del palazzo.

L’acquisto anche della adiacente Casa nuova, vecchia sede dell’ufficio doganale, risale alla fine dell’800, mentre nel 1895 venne realizzato il ponte che univa la struttura all’albergo vero e proprio. L’ultimo tassello di questa storia risale al 1948, quando i palazzi che separavano Ca’ Dandolo e il palazzo delle prigioni furono demoliti e, al loro posto, fu eretto il Danieli Excelsior, conosciuto come Danielino.
Ultimo passaggio della storia di un albergo dalla vita intrecciata a quella della città. L'ha accompagnata, accogliendone gli ospiti più illustri, trasformandosi poi nell'ennesimo pezzo della nuova fase di Venezia: il cuore in laguna, il portafoglio oltreconfine.
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