I supercomputer di Eurotech nell’auto a guida autonoma
Si tratta di calcolatori molto potenti e compatti in grado di venire posizionati nel bagagliaio della vettura e sono l’equivalente di un data center da 5 metri cubi. Commessa da 5,2 milioni per la multinazionale high tech friulana
AMARO. Uno stop agli investimenti sull’auto a guida autonoma che è durato due anni, tanti quanti quelli della pandemia, anche se non è stato il Covid a fermarli ma l’urgenza di mettere - al primo posto - l’auto elettrica. Oggi la ricerca sulle vetture autonome, e quindi in grado di operare in totale autonomia senza l’ausilio dell’uomo, riparte. A beneficiarne è Eurotech, la multinazionale di Amaro, che ha ricevuto da due diversi clienti ordini per un valore di 5,2 milioni di euro per sistemi Edge AI per veicoli autonomi di livello 5. Le consegne di questi sistemi inizieranno nel terzo trimestre di quest’anno, per un valore di 3,6 milioni di euro, mentre la parte residua degli ordini verrà evasi nella prima metà del 2023.
Questi sistemi hardware “Edge AI” sono calcolatori «molto compatti e molto potenti - spiega Andrea Barbaro, Investor Relations Manager di Eurotech - che verranno installati nelle auto di test, in progetti di ricerca e sviluppo delle vetture a guida autonoma». Quanto compatti? «Devono poter essere posizionati nel portabagagli di un’auto, quindi di dimensioni contenute». Ma senza l’obbligo della “compressione” del volume, il loro equivalente sarebbe un «data center da 5 metri cubi», dettaglia le dimensioni Barbaro.
Il vantaggio di un sofisticato computer che apprende mentre è a bordo dell’auto è notevole: «c’è un risparmio considerevole di tempo perché si evita - spiega ancora Barbaro - di effettuare giri di prova nei quali si rilevano solo i dati che poi devono essere scaricati in un computer centrale per l’elaborazione. Con i nostri sistemi, il computer è già nell’auto, effettua le rilevazioni e le elabora immediatamente».
Quanto lontano siamo dall’auto a guida automa sul mercato? «La tecnologia non è lontana. C’è sicuramente un gap sulla parte normativa - risponde il manager -: in caso di incidente oggi ricerchiamo le responsabilità nei conducenti; nelle auto a guida autonoma dove andremo a individuarle? E poi è tutta da valutare la componente sociale». Si fiderebbe a fare il passeggero in un’auto guidata dall’AI? «E’ un esercizio di fiducia che svolgo già ogni volta che salgo su un aereo».
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