Ideal Standard, chiude lo stabilimento di Trichiana: in 500 resteranno senza lavoro

“Oggi sono circa 500 famiglie che rischiano di non avere più un posto di lavoro in Ideal Standard ma si calcola che i lavoratori coinvolti nell’indotto siano il doppio – sottolinea l’Assessore Donazzan -. Cifre alle quali vanno aggiunti gli oltre 300 lavoratori di ACC, in un territorio Borgo Valbelluna che oggi è sottoposto a gravi problematiche occupazionali”

La redazione

BELLUNO. “Giornata drammatica oggi per l’intera industria veneta. La dichiarazione della chiusura dello stabilimento di Ideal Standard a Trichiana ci lascia sotto shock perché è molto grave. I lavoratori, da tempo, avevano mostrato preoccupazione e ipotizzato che le decisioni della multinazionale andassero in questa direzione e, purtroppo, è accaduto ciò che temevano”.

Questo il primo commento dell’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan che oggi, assistita dall’Unità di Crisi Aziendali della Regione del Veneto, ha partecipato al tavolo convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico a Roma per trattare del futuro dello stabilimento di Trichiana, in Comune di Borgo Valbelluna (BL).

“La Regione del Veneto è sempre stata presente, in tutti i tavoli, e si è battuta strenuamente a fianco dei lavoratori e del sindacato, ma oggi pare che le scelte siano definite - continua l’Assessore Donazzan –. Non è accettabile che i costi finanziari determinino la chiusura di uno stabilimento, realtà dove nel 2015, rinunciando a 170 euro al mese, cifra che nella busta paga di un operaio pesano moltissimo, determinarono un risparmio di circa 8 milioni di euro. Il costo dell’investimento che venne fatto di un nuovo forno di ultima generazione. Quel forno che oggi permette la produzione di ceramica di altissima qualità”.

“Oggi sono circa 500 famiglie che rischiano di non avere più un posto di lavoro in Ideal Standard ma si calcola che i lavoratori coinvolti nell’indotto siano il doppio – sottolinea l’Assessore al lavoro del Veneto -. Cifre alle quali vanno aggiunti gli oltre 300 lavoratori di ACC, in un territorio Borgo Valbelluna che oggi è sottoposto a gravi problematiche occupazionali”.

La Regione del Veneto, su richiesta delle parti sindacali, ha formalizzato al MISE la disponibilità ad essere parte attiva nella gestione dei tavoli di trattativa. La proposta è stata accettata anche dall’azienda, fissando l’appuntamento al 5 novembre in sede regionale per una trattativa, che si annuncia intensa e molto articolata.

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