Idealservice fa shopping. Lombardia nel mirino
Il presidente Riboli: «Siamo in fase di due diligence, chiuderemo a settembre». L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio del 2023

L’opportunità che si cela dietro una crisi, per Idealservice non è solo un modo di dire, magari anche un po’ consolatorio, da sfoderare nei momenti di difficoltà, ma una convinzione profonda che si traduce, coerentemente, in fatti. Lo è stato nel 1953, quando nove donne costituirono la cooperativa cercando un’opportunità di lavoro in anni di profonda crisi, quali erano quelli dell’immediato dopoguerra. E ancora negli anni 80, sotto la presidenza di Antonietta Pevere, quando la coop proseguì la corsa controvento dando uno scatto alla crescita, e nel 2008, altro anno iniziale di un periodo complicato, in cui Idealservice osò ancora, rispondendo alla crisi con la scelta di uscire dal mercato “domestico” del Friuli Venezia Giulia per diventare un operatore nazionale. E, ovviamente, gli esempi non finiscono qui. Dopo il Covid altra reazione: la destinazione di 58 milioni di euro per investimenti a sostegno di un piano quadriennale di crescita anche per linee esterne che ha portato la coop a completare tre acquisizioni «e ora - anticipa Marco Riboli - presidente di Idealservice - stiamo per perfezionare la quarta operazione».
Oggi il dossier è in una fase di due diligence avanzata «e contiamo di chiudere entro settembre». L’operazione riguarda una società lombarda che opera nel settore della manutenzione impianti ed efficientamento energetico e che va dunque a rafforzare la divisione del facility management della società friulana.

Risultati e nuovi obiettivi di Idealservice sono stati al centro dell’affollatissima assemblea dei soci di ieri in Fiera a Udine, per l’approvazione del bilancio 2023 che ha chiuso con 157 milioni di ricavi, in crescita del 9% sul ’22.
«Lo scorso anno - ha detto Riboli - abbiamo creato una nuova divisione Servizi speciali dedicata a raccolta e smaltimento di rifiuti industriali che nasce dall’acquisizione della Ispef di Pordenone e di Fenice ecologia di Gradisca, che si affianca all’altra divisione storica impegnata sul fronte dei rifiuti urbani, raccolta e gestione e impianti. L’acquisizione della goriziana Minerva e della controllata Servigest di Trieste, è servita per rafforzare la divisione facility management e consolidare la nostra presenza in Fvg, dove è occupato il 30% dei 4.200 dipendenti della coop. A fine ’23 abbiamo perfezionato la terza operazione rilevando un impianto di selezione dei rifiuti, sia urbani che speciali, a Montebello Vicentino, attraverso una newco, integralmente controllata, Idealservice waste management».
Una lunga serie di operazioni finalizzate a consolidare Idealservice come primario operatore nazionale, e a rendere realizzabile il traguardo dei 200 milioni di ricavi nel 2025. «Investiamo nel nostro futuro» ha ribadito Riboli ai soci, impegno che si traduce in spinta all’innovazione, tecnologica e organizzativa, che farà sì che anche l’AI entri in Idealservice trasformandola in un’azienda Data Drivers «che utilizza i dati non solo per monitorare il presente ma anche in maniera predittiva. Non dobbiamo avere paura della tecnologia», è stata l’esortazione, anche perché per Idealservice «il valore sono le risorse umane, vero elemento strategico della nostra società».
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