Idroelettrico e fotovoltaico, così Beltrame taglia i costi
La strategia energetica del colosso siderurgico: l’autoproduzione copre il 38% del fabbisogno

Le rinnovabili migliorano i conti di Afv Acciaierie Beltrame in Italia. L’energia idroelettrica e fotovoltaica autoprodotta e acquistata con formule di Power Purchase Agreement (Ppa) ha coperto nel 2024 il 38% del fabbisogno di tutte le attività italiane, dall’acciaieria ai laminatoi, fornendo circa 220 GWh. Questo apporto, secondo calcoli dell’azienda, ha permesso di ridurre di circa il 10-15% il costo di trasformazione industriale dell’acciaio, inteso come differenza tra i costi del prodotto finito e della materia prima.
L’energia rappresenta economicamente il secondo fattore produttivo per Afv Beltrame (1,74 miliardi di euro di ricavi consolidati nel 2023, Ebitda adjusted 51,8 milioni, risultato netto meno 87 milioni), subito dopo il rottame ferroso. E poiché l’Italia ha il Prezzo Unico Nazionale (Pun) elettrico più alto d’Europa, ben oltre i 100 euro a MWh, negli ultimi anni il gruppo siderurgico vicentino ha potenziato l’approvvigionamento da rinnovabili attraverso strategie mirate, tra cui l’acquisizione di centrali idroelettriche, investimenti diretti nel settore e la stipula di contratti Ppa con impianti fotovoltaici.
Ha per esempio aderito alla misura dell’Energy Release che favorisce l’installazione di nuova capacità di generazione elettrica da fonti rinnovabili da parte di aziende energivore.
«All’interno di un piano strategico strutturato – dichiara l’amministratore delegato Raffaele Ruella – l’obiettivo è un efficientamento energetico sempre maggiore dei nostri stabilimenti e processi produttivi. Questo ci consentirà da un lato di ottenere sicurezza e protezione ulteriore dalle fluttuazioni del mercato, e dall’altro di proseguire nella produzione da fonti rinnovabili». Contribuendo anche a ridurre l’impatto ambientale verso un modello produttivo più sostenibile.
Oggi Afv Beltrame è proprietaria di dodici centrali idroelettriche in Veneto e in Piemonte, che generano energia che per il 90% viene destinata alla produzione di acciaio. «Il fondatore Antonio Beltrame – racconta il direttore operativo per l’energia (Group Energy Coo) Gianmaria Zanni – avviò il percorso negli anni ’30, quando fu costruita la centrale di Colzè a supporto della storica acciaieria di Vicenza. Con l’espansione nel secondo dopoguerra, l’energia disponibile divenne insufficiente. Così si rese necessaria la realizzazione della centrale di Valstagna nel 1951, essenziale per alimentare il nuovo forno elettrico per la produzione di acciaio».
«Negli anni ’80 e ’90 poi – prosegue Zanni -: il gruppo ha acquisito e costruito nuove centrali in Veneto e Piemonte, per poi conferire nel 2000 tutti gli impianti idroelettrici nella società Idroelettriche Riunite Spa. Che nel 2023 è stata incorporata in Afv Acciaierie Beltrame Spa, consolidando così l’integrazione».
Parallelamente sono in sviluppo anche progetti per l’approvvigionamento energetico da fonte solare, sia attraverso investimenti diretti in autoconsumo sia tramite Power Purchase Agreement.
Ad oggi Afv Beltrame può infatti contare in Italia anche sull’elettricità prodotta da tredici grandi impianti fotovoltaici, che punta a espandere con nuove installazioni su terreni o tetti adiacenti agli stabilimenti e con contratti Ppa fuori sito. Stessa strategia per i siti produttivi all’estero.
«Purtroppo anche in Svizzera e in Romania il costo dell’energia è tra i più alti in Europa – spiega Zanni – perché questi due paesi, oltre a non avere prezzi di mercato tra i migliori, non prevedono agevolazioni tariffarie per gli energivori, Così abbiamo realizzato due impianti fotovoltaici in auto consumo fisico diretto sui tetti dell’acciaieria svizzera, mentre in Francia e Romania sono allo studio dei progetti da realizzare entro il 2030».
Essenziale in ogni caso per tutta l’industria europea, a partire appunto dal settore dell’acciaio, è rendere economicamente sostenibili i costi della decarbonizzazione e ridurre quelli energetici «Auspichiamo – osserva l’amministratore delegato Ruella – che si concretizzino in tempi rapidi le proposte presentate dalla Commissione europea nell’Action Plan for Affordable Energy e nel Clean Industrial Deal».
Riproduzione riservata © il Nord Est