Igi Private Equity investe in Thermokey «Pronti per crescere»

Il fondo ha rilevato la maggioranza dell’azienda friulana

Giuseppe Visentini resta ceo; confermato il management

Riccardo De Toma

«Dieci anni fa abbiamo rilevato un’azienda che stava chiudendo. Oggi salutiamo l’ingresso di una nuova proprietà, che ha deciso di investire in Thermokey, confermando totale fiducia nel suo management». L’amministratore delegato Giuseppe Visentini conferma così la cessione del controllo di Thermokey, l’azienda leader nella produzione di scambiatori di calore e sistemi di raffreddamento rilevata al 95% a Igi Private Equity, con il supporto di Lgt Capital Partners e Bnp Paribas Bnl Equity Investments in qualità di coinvestitori. Igi (assistita da Finerre come financial advisor) ha rilevato le quote di Barrier Capital (advisor Fineurop Soditic), il fondo guidato da Alberto Craici, Giuseppe Patriarca e dai due Visentini, Giuseppe e il padre Giorgio, protagonisti del salvataggio e del rilancio dell’azienda di Rivarotta di Teor, una realtà che oggi conta 230 addetti e ha un volume d’affari di 60 milioni l’anno, pressoché triplicato in dieci anni. Il restante 5% resta in mano a Giuseppe Visentini, confermato come Ad insieme a tutto il suo team.

Un passaggio che secondo Visentini segna l’inizio della fase due: «I dieci anni che ci siamo lasciati alle spalle – spiega – sono il primo capitolo di una storia di successo: esce una generazione, quella di mio padre e di Patriarca, le subentra una proprietà che ha spalle larghe e che può aiutare Thermokey ad affrontare la seconda fase del suo percorso di crescita, con l’obiettivo dei 100 milioni di fatturato».

A trainare i margini operativi (8 milioni di Ebitda nel 2023) soprattutto il comparto del data center cooling, quello che offre anche le maggiori prospettive di crescita. «La corsa alla digitalizzazione e la sfida dell’intelligenza artificiale – conferma Visentini – necessitano di grandi data center che vanno raffreddati: noi abbiamo tecnologie all’avanguardia per efficienza e competitività in questo settore, che già oggi pesa per il 50% sul nostro fatturato».

A completare lo spettro del business Thermokey le celle di refrigerazione per alimentare e farmaceutica e la fornitura di scambiatori di calore per i player del condizionamento.

Produzioni che pescano su un tessuto produttivo, quello del Nordest, fortemente vocato al settore del raffreddamento: «Operiamo all’interno di un distretto industriale allargato, forte di storie importanti come quelle di Eco e di Climaveneta», spiega ancora Visentini, non senza manifestare preoccupazione per le difficoltà sul fronte del recruiting: «In questa prima parte del 2024 abbiamo registrato +65% negli ordini, ma è sempre più difficile reperire le figure di cui abbiamo bisogno. Oggi, ad esempio, abbiamo ben venti posizioni aperte, tra tecnici e addetti alle linee di produzione».

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