Il 2023 sarà un anno d’oro, l’export veneto di gioielli pesa un quarto del totale nazionale

L’edizione 2023 di VicenzaOro, dal 20 al 24 gennaio, 1.000 espositori attesi provenienti da 33 Paesi, è il primo appuntamento dell’anno per il settore e quello che indica la traiettoria del settore

Roberta Paolini

L’oro torna a brillare in presenza al Salone del Gioiello in fiera a Vicenza. Una edizione con molte parole chiave: dalla sostenibilità che per il mondo dell’oreficeria e delle gemme è una delle vere sfide per il futuro, ai link con il mondo dell’alta moda e del lusso da indossare in senso stretto, alla digitalizzazione.

L’edizione 2023 di VicenzaOro, dal 20 al 24 gennaio, 1.000 espositori attesi provenienti da 33 Paesi, è il primo appuntamento dell’anno per il settore e quello che indica la traiettoria del settore. Un orizzonte che appare positivo e che potrebbe consolidare la crescita registrata nel 2022.

Export, oro e gioielli italiani hanno messo a segno un +30% sui primi sette mesi del 2021, per un valore di 5,8 mld di euro: superati del 42% i livelli del pre-pandemia del 2019. E a livello globale, il 2022 della gioielleria potrebbe chiudersi con vendite in aumento di circa 28 miliardi di euro, con una crescita del 23-25% sul 2021 e del 36-38% rispetto al periodo pre-pandemia. Inoltre, anche per il 2023 si prevede che il settore manterrà un ottimo andamento, con un aumento delle vendite dell'8%, secondo il sentiment registrato da Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor.

Con una punta di diamante è il caso di dirlo rappresentata dal distretto orafo vicentino. Secondo gli ultimi dati dopo un 2020 complicato, il mercato mondiale del lusso ha completato il percorso di ripresa e si proietta ora ad una crescita stimata del 6% nel 2023, dice ancora una ricerca di Altagamma.

Risultati che fanno ben guardare al futuro per il lungo periodo: nel 2030 il valore di mercato dei personal luxury goods dovrebbe salire a circa 540-580 miliardi di euro, in aumento almeno del 60% rispetto al 2022.

Una potenziale locomotiva specie per l'economia italiana, visto che l'industria del lusso, dopo il forte rimbalzo post pandemia, ha registrato nel 2022 un incremento di oltre il 30% sia in valore che in quantità: nel 2023 il Made in Italy sarà destinato ad un ulteriore incremento dell'8% e dal 2025 crescerà del 3-4% ogni anno. Capofila di un intero settore in forte espansione, il Distretto di Vicenza prosegue un percorso in ascesa, registrando cifre da record nell'export 2022 (che supera del 38,4% le vendite rispetto al 2021 e del 50,6% rispetto al 2019). A guidare i mercati di riferimento del Distretto Veneto gli Usa (+113,8% sul 2019), seguito da Sudafrica (+104,8%) ed Emirati Arabi Uniti (+45,7%).

Anche il settore orafo subisce l'influenza dei temi più contemporanei: la propensione dei consumatori si orienta infatti all'acquisto di prodotti di buon investimento. Per Valentino Bergamo, CEO della piattaforma di digital marketing Calicantus «gli sforzi alla digitalizzazione durante il periodo pandemico hanno subito una forte accelerazione che ha portato ad un aumento del 30% di vendite online. Con un +12% nel 2021, il canale e-commerce potrebbe crescere fino al 25% entro il 2025. La digitalizzazione sarà quindi la chiave di svolta per approdare su nuovi mercati, soprattutto esteri, e conquistare nuove quote in un'ottica di competizione».

Una edizione che si preannuncia di fondamentale importanza, è la visione di Piero Marangon Presidente regionale del gruppo Orafi Argentieri di Confartigianato-. “Abbiamo fatto molti sacrifici durante la pandemia – spiega -. Soprattutto le piccole imprese hanno tenuto i nervi saldi e con qualche piccolo aiuto sono riuscite ad arrivare a novembre del 2020. Dopo questa data infatti è ricominciato il lavoro. Ed è stato un crescendo con ottimi ordinativi nel 2021 continuati fino a tutto il 2022. Una ripresa che fonda le radici nell’export ed è per questo che l’appuntamento di Vicenza assume un valore straordinario. Avremo occasione di incontrare operatori da tutto il mondo perché la ripresa italiana – e non solo – si consolidi veramente”.

Le esportazioni made in Veneto del settore orafo argentiero rappresentano il 25% del totale nazionale. Nel 2021 la regione ha esportato oltre 2 miliardi in gioielli e articoli connessi (inclusa bigiotteria), superando ampiamente i livelli pre pandemia (+23,6% rispetto al 2019). Trend proseguito nel 2022 che si è attestato a 1.896 milioni di euro nei primi 9 mesi (+54% rispetto allo stesso periodo del 2019). In Veneto le imprese artigiane del settore a giugno 2022 sono 1.135 ed impiegano 2.903 addetti, con una dimensione media di 2,5 addetti. Negli ultimi 5 anni si è registrata una sostanziale stabilità del numero di imprese, mentre si osserva una leggera contrazione degli addetti.

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