Il big Marchon cerca prede. Riflettori su Safilo e Marcolin
Con il gruppo controllato dal fondo Pai negoziati molto stretti, poi sfumati. Hanno fatto saltare la trattativa i valori chiesti e le incognite su Tom Ford
BELLUNO. Le manovre di consolidamento nel distretto dell’occhialeria sono iniziate. Da quel che risulta nelle scorse settimane ci sarebbe stato un avvicinamento del Gruppo Marchon sia nei confronti di Safilo che di Marcolin. Secondo fonti finanziarie, le trattative si erano spinte molto avanti proprio con il gruppo dell’occhiale guidato da Fabrizio Curci.
Anche se poi si sono interrotte, finendo, almeno da quel risulta al momento, su un binario morto. Ciò che avrebbe fatto arenare il negoziato sarebbero stati i multipli cui voleva valorizzare Marcolin il suo azionista Pai Partners, unito anche all’incognita, non di poco conto, e che riguarda la vendita di Tom Ford.
La maison, tra i brand con una valutazione più elevata a livello globale, è il marchio di punta nei contratti in licenza di Marcolin. Tom Ford sarebbe valutato attorno ai 4 miliardi, e tra le varie società che si sarebbero affacciate al dossier ci sarebbe il big del beauty Estée Lauder.
I grandi big della moda da Lvmh, con Thelios, a Kering, con Kering Eyewear, hanno già internalizzato la produzione di occhiali. E il fatto che un marchio delle dimensioni e dell’importanza di Tom Ford sia sul mercato crea un rischio sul futuro della licenza con Marcolin. Tutto ciò renderebbe non facilmente definibile il valore della società e da qui il motivo che ha portato alla chiusura della trattativa con Marchon.
La società, che fa parte del gruppo Vsp Global (gli ultimi dati davano a livello di gruppo un giro d’affari sui 4,8 miliardi) ha in portafoglio marchi come Nike vision, Calvin Klein, Salvatore Ferragamo, Longchamp e Lacoste.
Al Mido ha debuttato con la nuova collezione primavera-estate per Zeiss, in primavera è stata annunciata inoltre la partnership per la licenza del marchio Shinola. Il gruppo che ha produzione nel distretto bellunese, a Puos d'Alpago, potrebbe essere un pivot per futuri consolidamenti. Vsp Global, dal canto suo, è una società americana amministrata da oculisti, ed è costituito da aziende leader nei rispettivi settori: copertura assicurativa in campo oculistico, occhiali di alta qualità, lenti e tecnologie oftalmiche.
La situazione d’altronde vede un grandissimo player come EssilorLuxottica che con la sua dimensione e i suoi tassi di crescita allunga ogni anno di più gli altri competitor. Come ricordava bene Francesco Milleri, presidente e ceo di EssiLux, «Siamo un’azienda da 23 miliardi di euro i nostri concorrenti più grandi difficilmente superano 1 miliardo, quando cresciamo del 10% cresciamo più del doppio del nostro più grande concorrente. Le acquisizioni sono complementari, la missione più importante del gruppo e far crescere il mercato». Thelios e Kering Eyewear hanno un modello chiarissimo e sono inseriti nel contesto del lusso globale, con alle spalle brand e gruppi che sono i principali al mondo nei loro mercati di riferimento. Kering Eyewear, che per come sono impostati i suoi conti potrebbe superare il miliardo di fatturato quest’anno, per altro, già sta attuando un processo di consolidamento, dopo gli occhiali di lusso danesi Lindberg ha infatti acquisito Maui Jim, l'iconico marchio hawaiano, noto per le montature innovative e di alta gamma.
L’m&A è dunque una via quasi obbligata in una industria così composita e diversificata, che sta subendo una revisione strutturale dei suoi modelli di business e che con l’arrivo degli smart glasses potrebbe conoscere un’ulteriore trasformazione. Una strada quasi inevitabile anche se le operazioni di consolidamento devono avere anche ratio economici e finanziari sostenibili. Vanno cioè fatti “ma non ad ogni costo, devono avere i multipli giusti” aveva fatto notare Angelo Trocchia, ad di Safilo.
Il top manager è stato in grado di raddrizzare Safilo, con sacrifici importanti nel taglio dei costi e dei posti di lavoro, dimezzando lo stabilimento di Longarone e chiudendo quello di Martignacco (dove oggi tuttavia con la nuova proprietà si è ritornati a fare occhiali e proprio per Thelios, gruppo Lvmh).
In occasione dei conti del semestre, ha affermato che il gruppo padovano dell’occhiale è pronto ad anticipare di due anni gli obiettivi del piano con una previsione di chiudere con ricavi superiori al miliardo.
Marcolin, dal canto suo, ha recuperato l’utile nel 2021 mantenendolo anche nel primo semestre di quest’anno. A giugno 2022 le vendite nette sono state in aumento del 19,6 per cento a quota 283,7 milioni, con una marginalità pari a 40,5 milioni, (+ 21,3%).
Riproduzione riservata © il Nord Est