Il capo di Amazon Logistics Sigismondi: "A Nordest creati oltre 620 posti di lavoro"

Le piccole e medie imprese che vendono su Amazon hanno sede in tutte le 20 regioni italiane e 5 di esse ospitano oltre 1.000 venditori. Tra queste, anche il Veneto, che con il Trentino-Alto Adige è anche tra le 10 regioni con il più alto risultato di vendite all’estero
22/03/2021 Castel San Giovanni, sciopero nazionale dei lavoratori di tutta la filiera di Amazon per chiedere un miglioramento dei ritmi di lavoro. Nella foto il sit-in di protesta davanti allo stabilimento di Amazon
22/03/2021 Castel San Giovanni, sciopero nazionale dei lavoratori di tutta la filiera di Amazon per chiedere un miglioramento dei ritmi di lavoro. Nella foto il sit-in di protesta davanti allo stabilimento di Amazon

Gabriele Sigismondi è il responsabile di Amazon Logistics in Italia. Dal 2016 si è unito al gigante di Seattle avviando Amazon Logistics, il ramo dell’azienda che si occupa dell’ultimo miglio di consegna delle merci dal magazzino al cliente finale. Prima della sua lunga esperienza nel campo della logistica a livello internazionale, Sigismondi si è laureato in Scienze Informatiche con lode all’Università Simon Bolivar in Venezuela e ha conseguito il Master of Science e Dottorato in Ricerca Operativa e Ingegneria Industriale presso la Cornell University di New York. In seguito è diventato membro della facoltà del Georgia Institute of Technology (Atlanta) dove per 5 anni insegna corsi post-laurea e co-fonda il Computational Optimization Center.

Sigismondi il modello di business di Amazon non si fonda solo sulla tecnologia ma su uno dei concetti cardine che sta alla base dell’economia digitale, far crescere l’attitudine imprenditoriale del singolo a supporto del proprio ecosistema di business. Oltre ad essere un marketplace che permette a molte pmi di accedere al commercio elettronico, infatti, Amazon ha lanciato in Italia ad ottobre 2020 un programma di sviluppo per la logistica, in cosa consiste?

È così, lo scorso ottobre, abbiamo annunciato il lancio di un nuovo programma che supporta gli aspiranti imprenditori a diventare fornitori di servizi di consegne. A coloro che entrano a far parte del programma Amazon mette a disposizione una serie di vantaggi esclusivi, come tecnologie per le consegne, la formazione sul campo e agevolazioni su un’ampia gamma di beni e servizi forniti da terzi che includono i veicoli per le consegne e divise brandizzati Amazon, e coperture assicurative. Oltre a questo Amazon provvede ad affidare loro le spedizioni. Amazon stima che nell’ambito del programma Delivery Service Partner un’azienda di consegne possa raggiungere profitti annui tra i 60.000 e i 140.000 euro operando con una flotta da 20 a 40 veicoli.

E in altri paesi il modello ha funzionato?

Questo programma ha già consentito a oltre 1.300 imprenditori di avviare la propria azienda di consegne negli Stati Uniti, Canada, Spagna e Germania, creando oltre 85.000 posti di lavoro per autisti e generando oltre 4.5 miliardi di dollari di profitti per le loro piccole imprese. 

Nell'ambito del programma dedicato ai fornitori di servizi di consegna, perché la scelta di lanciare un fondo per l'imprenditoria femminile? come funziona?

L’attuale situazione di emergenza sanitaria in Italia ha interessato in modo più pesante le donne come evidenziato dagli ultimi dati diffusi dall’ISTAT che ci hanno restituito uno scenario allarmante secondo i quali il nostro Paese ha registrato nel 2020, 444.000 nuovi disoccupati, di cui il 70% donne. E’ dunque  doveroso agire rapidamente e offrire alle donne gli strumenti necessari per cogliere le opportunità esistenti. L’iniziativa annunciata in questi giorni in concomitanza con la Giornata Internazionale della Donna rappresenta una prova tangibile della nostra volontà di intraprendere delle azioni concrete per contrastare le differenze di genere e promuovere le pari opportunità. 

Nel caso specifico, si tratta infatti di un fondo di 500.000 euro rivolto alle donne che vogliono diventare imprenditrici e avviare un’attività in proprio nell’ambito dei servizi di consegna. Le aspiranti imprenditrici potranno beneficiare di un incentivo fino a un massimo di 15.000 euro ad azienda per coprire i costi di avviamento, in aggiunta al pacchetto di offerte e agevolazioni esclusive dedicato a chi entra a far parte del programma citate nella risposta alla domanda precedente.

Quale è l’utilizzo del marketplace di Amazon da parte delle imprese italiane?

Nonostante il periodo difficile per molte PMI, le oltre 14.000 piccole e medie imprese italiane che vendono su Amazon sono state in grado di crescere. E quando loro crescono, anche i nostri clienti beneficiano dei loro prodotti e servizi. Oltre il 50% di tutti i prodotti che vendiamo nei nostri negozi online sono commercializzati dai partner di vendita.

Oltre il 50% di tutti i prodotti che vendiamo nei nostri negozi online sono commercializzati dai partner di vendita. Amazon supporta dunque le PMI italiane che desiderano avviare una propria attività, digitalizzarne una esistente o incrementare il proprio giro d’affari attraverso diversi programmi come “Vendere su Amazon”, “Logistica di Amazon”, e attraverso il nuovo programma di formazione “Accelera con Amazon” lanciato in sinergia con il Politecnico di Milano e volto a stimolare la crescita e la digitalizzazione di oltre 10.000 piccole imprese in tutta Italia.

Il supporto alle PMI è al centro del modello economico di Amazon: oltre la metà del totale delle vendite annuali su Amazon è finalizzato al loro supporto. Quest’anno abbiamo continuato a sostenere le piccole e medie imprese durante la pandemia, investendo nel mondo più di 16 miliardi di euro per aiutarle a incrementare le loro vendite su Amazon. Quasi 600 realtà italiane hanno superato gli 850mila euro di vendite su Amazon. I nostri partner di vendita italiani hanno superato in totale 500 milioni di euro di fatturato all’estero. Inoltre, a sostegno della loro crescita digitale, hanno creato oltre 25.000 posti di lavoro.

Dove si trovano le PMI che commercializzano i propri prodotti su Amazon?

Le piccole e medie imprese che vendono su Amazon hanno sede in tutte le 20 regioni italiane e 5 di esse ospitano oltre 1.000 venditori. Tra queste, anche il Veneto, che con il Trentino-Alto Adige è anche tra le 10 regioni con il più alto risultato di vendite all’estero.

Qual è la mappa dei centri a Nordest, quanti posti di lavoro avete creato e con che mole di investimenti?

In Veneto Amazon ha creato oltre 550 posti di lavoro a tempo indeterminato grazie alla presenza di un centro di distribuzione situato tra i comuni di Castelguglielmo e San Bellino, in provincia di Rovigo, e due depositi di smistamento a Verona e Vigonza (PD). In Friuli-Venezia Giulia, Amazon è presente con due depositi di smistamento a Fiume Veneto (PN) e Tavagnacco (UD) e, ad oggi, ha creato 70 posti di lavoro a tempo indeterminato. 

Quali saranno i prossimi passi dell’azienda sul versante investimenti e assunzioni, in Italia e nel Nord Est?

Amazon oggi è diventato uno dei maggiori creatori di nuovi posti di lavoro in Italia, offrendo opportunità professionali stabili e ben retribuite a sostegno della ripresa dell'economia. In dieci anni abbiamo investito oltre 5,8 miliardi di euro creando più di 9.500 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, di cui 2.600 nel 2020, in oltre 40 siti dislocati in tutto il Paese. Opportunità che hanno interessato persone con ogni tipo di formazione, aspirazioni professionali, livello di istruzione ed esperienza: dagli ingegneri, sviluppatori di software ed esperti Cloud, ai lavoratori di rientro nel mercato del lavoro e ai giovani alla prima esperienza. Per il prossimo futuro, come confermato dai recenti annunci delle aperture dei nuovi siti di Cividate al Piano (BG), Agognate (NO) e Spilamberto (MO) entro la fine dell’anno, creeremo oltre 2.000 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nell’arco dei prossimi tre anni.  A questi si aggiungono poi anche i depositi di smistamento di Alessandria, Magione (PG), Pioltello (MI) e Camerano (AN) che apriremo sempre entro l’anno.

E sui nuovi centri logistici che sorgeranno a Roncade e a Vicenza?

In Amazon abbiamo una lunga tradizione nel non commentare i nostri piani futuri. 

Parliamo delle condizioni di lavoro, il 22 marzo per la prima volta a livello nazionale è stato proclamato uno sciopero che ha coinvolto i vostri terzisti e i vostri dipendenti, l’adesione degli interni di Amazon è stata bassa, attorno al 10 per cento. Ci sono state molte critiche.

Amazon e le imprese terze fornitrici di servizi di consegne offrono già salari competitivi, benefit e ottime opportunità di crescita professionale, il tutto all’interno di un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo. Siamo impegnati costantemente per garantire un’esperienza lavorativa positiva attraverso il contatto diretto con i dipendenti, lavorando tutti insieme per fornire il migliore servizio possibile al cliente. I sindacati questo lo sanno.

Tra i temi temi più dibatutti ci sono stati i salari e i ritmi di lavoro dei corrieri.

I nostri dipendenti e i corrieri assunti dalle imprese terze che effettuano i servizi di consegna ricevono entrambi salari competitivi. I dipendenti Amazon sono assunti inizialmente al 5° livello del CCNL Trasporti e Logistica con un salario d’ingresso pari a €1.550 lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, tra i più alti del settore della logistica, e includono un pacchetto di benefit come sconti sul sito Amazon.it e l’assicurazione contro gli infortuni; i corrieri assunti da fornitori di servizi di consegne invece entrano al livello G1 del CCNL Trasporti e Logistica con un salario d’ingresso pari a €1.644 lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, e oltre a 300€ netti mensili come indennità giornaliera. Oltre a salari competitivi, lo scorso anno in due momenti diversi, Amazon ha erogato un bonus di 800 euro a titolo di riconoscimento e ringraziamento ai dipendenti del settore logistico e ai dipendenti dei fornitori terzi per il lavoro eccezionale svolto durante l’emergenza sanitaria.

Sul secondo punto, lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori di servizi di consegna per consentire loro di pianificare adeguatamente le loro esigenze operative. Per farlo sono utilizzate tecnologie che prendono in considerazione diversi fattori per determinare quante consegne un autista possa effettuare in sicurezza durante il suo turno e stabilire obiettivi realistici che non causino pressioni su di loro o i loro dipendenti. Amazon richiede che tutti i fornitori di servizi di consegne operino nel rispetto delle normative vigenti e del Codice di Condotta dei Fornitori Amazon, attento a garantire che gli autisti abbiano compensi e orari di lavoro adeguati, ed effettuiamo controlli su ogni segnalazione di non conformità.

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