Il demone Dainese sfreccia in Asia Stabilimento a Hanoi e punta a 500 milioni in 5 anni

L’ad Cristiano Silei: «La Cina sta crescendo tantissimo»

Nel 2022 i ricavi dovrebbero superare quota 270 milioni

Roberta Paolini

La velocità per Dainese non è mai stato un problema. Anzi, ci ha costruito sopra un modello di successo. Il 2021 è stato archiviato con ricavi a oltre 240 milioni e ebitda sopra i 50 milioni di euro, una marginalità del 20 per cento in un comparto molto tecnico, ad alto tasso di innovazione. Il 2022 è andato ancora meglio, con un tasso di crescita del 10%, che significa un fatturato che dovrebbe superare i 270 milioni.

Con la spinta del fondo Carlyle, che ha acquisito la totalità del capitale a marzo dell’anno scorso (un’operazione da oltre 600 milioni di euro) Dainese ha iniziato una seconda fase di sviluppo. Oggi è un marchio globale, stampigliato sulle tute delle leggende della moto come Valentino Rossi, Max Biagi o Loris Capirossi. Ma anche di grandi sportivi non solo nel mondo delle corse sulle due ruote, ma anche per esempio dello sci come Sofia Goggia. Conta 1200 dipendenti sparsi nel mondo, due unità produttive in Veneto, una vicino a Vicenza e l’altra vicino a Padova, dove si producono il top di gamma per caschi e tute dedicate anche alla lunga schiera di atleti che seguono, poi c’è l’unità produttiva in Tunisia dove si producono i sistemi airbag, lo stabilimento in Romania per le calzature e infine, iniziato due anni fa ed ora in funzione, il nuovo impianto a Hanoi in Vietnam per i caschi.

La situazione di mercato è diversa da geografia a geografia – spiega l’ad di Dainese Cristiano Silei – in Asia c’è un mercato molto favorevole con la crescita della Cina e questo esula un po’ dalle dinamiche normali di un mercato europeo che non attraversa un ottimo momento. C’è stata questa fiammata inflattiva, tutto è aumentato moltissimo e quindi in questo contesto si è ridotto la capacità di consumo delle persone”.

Ciò nonostante ci sono mercati che invece spingono molto, è il caso della Cina dove l’obbligo del casco scattato dal giugno 2020 per chi guida un ciclomotore ha aperto un mercato di oltre 250 milioni di clienti. A queste normative si aggiunge chiaramente un’espansione forte della passione per il mondo moto. Al di là dunque dello specifico momento dell’Europa “Noi continuiamo a crescere molto, si fa un più fatica di quello che vorremmo, ma fondamentalmente quella della moto è una passione che sta crescendo in maniera sostenuta. Abbiamo tassi a doppia cifra, nel 2022 siamo andanti a +10 per cento”.

Non sfugge a questa visione anche l’America, dove recentemente Dainese ha chiuso un accordo con Trucker Powersports che avrà durata pluriennale e coinvolgerà la rete di oltre 8.000 negozi che Trucker Powersport ha negli Stati Uniti. La partnership prevede la distribuzione di tutti i prodotti moto, inclusa la gamma airbag D-air, di Dainese e la collezione di calzature e stivali TCX. Dainese Group continuerà a seguire in maniera diretta il marketing e il racing così come la rete retail Dainese in Nord America, per cui è prevista una forte espansione e nuove aperture per il 2023 e gli anni a seguire. Il Gruppo Dainese, inoltre, mantiene la gestione del marchio AGV attraverso il duraturo e consolidato e rapporto con Lemans.

Poi c’è la strategia retail, negli Stati Uniti i negozi sono 12 in tutto, “In Usa ne apriamo due all’anno, nel mondo il nostro retail ne conta 40: Italia, Germania, Francia e Uk, dove siamo a Londra. Ora apriremo Madrid e Barcellona, in tutto, nel 2023 prevediamo otto aperture»..

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