Il friulano Stefano Pujatti firma il più iconico edificio del Lido di Jesolo: Le bâtiment descendant l’escalier

L’opera, progettata dall’architetto pordenonese cofondatore di ElasticoFarm, con sedi a Torino, Pordenone e Toronto in Canada,  ha già superato la prima fase di selezione del Mies Award, il più autorevole premio di architettura in Europa

Le bâtiment descendant l’escalier, Lido di Jesolo. Foto: ©Iwan Baan.
Le bâtiment descendant l’escalier, Lido di Jesolo. Foto: ©Iwan Baan.

JESOLO. Un progetto audace per un edificio che - volutamente - si stacca nettamente da tutti gli altri che lo circondano, e ricco di caratteristiche, dalla scelta dei materiali ai colori, dalle forme all’altezza, che lo unico nel contesto urbano di Jesolo, dove è stato costruito.

Stefano Pujatti
Stefano Pujatti

E’ opera di Stefano Pujatti, architetto pordenonese cofondatore di ElasticoFarm, con sedi a Torino, Pordenone e Toronto in Canada, e ha già superato la prima fase di selezione del Mies Award, il più autorevole premio di architettura in Europa.

Le bâtiment descendant l’escalier”, questo il nome del progetto, che è - come dicevamo - audace, non solo nella sua provocatoria intemperanza formale, ma anche nella sua determinazione a non scendere a compromessi con la mediocrità del tessuto urbano circostante.

In tal senso la sfida di Stefano Pujatti è stata rinegoziare con gli investitori la necessità di rendere possibile un dialogo con lo spazio pubblico della città. Si tratta di un edificio ad uso residenziale e commerciale, che è stato appena completato da ElasticoFarm insieme a bplan studio in una zona centrale di Lido di Jesolo.

Le bâtiment descendant l’escalier, Lido di Jesolo. Foto: ©Iwan Baan.
Le bâtiment descendant l’escalier, Lido di Jesolo. Foto: ©Iwan Baan.

Lo caratterizza un’architettura che ricerca un rapporto tra gli spazi privati condivisi e la dimensione pubblica. Collocato a breve distanza dal litorale, l’intervento emerge come un oggetto fuori scala in un tessuto urbano disomogeneo per forma, altezze e finiture.

Le due sue funzioni, quella commerciale al piano della strada e quella residenziale negli otto piani sovrastanti, sono separate in modo netto con l’interposizione di un “piano fantasma” sulla copertura del piano commerciale: uno spazio aperto, separato dalla strada, concepito come luogo di socialità tra i vicini e l’accoglienza dei cittadini di passaggio.

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