Il laboratorio veneziano che serve 700 farmacie

La società nata 20 anni fa per iniziativa di Marzio Salvagnin ha raggiunto ormai i 160 dipendenti

Edoardo Bus

«Il nostro obiettivo è quello di contribuire a risolvere le criticità di gestione e salvaguardare l’operatività delle farmacie private italiane, che svolgono un servizio essenziale in ogni zona del Paese, mantenendole competitive nei confronti delle grandi catene internazionali, che invece sono sempre più presenti nei centri cittadini».

Chi parla è Marzio Salvagnin, presidente del Consorzio Farmacia Laboratorio (CFL), nato nel 2008 a Scorzè, nel Veneziano, per iniziativa di un gruppo di farmacisti e che oggi rappresenta oltre 700 farmacie, presenti in tutte le Regioni d’Italia, con ritmo di crescita di circa dieci presìdi al mese.

I compiti del Consorzio

Il Consorzio ha diversi compiti, ma i principali sono tre. Far crescere la rete in franchising anche grazie a formazione continua e altri servizi, avviare contratti quadro e accordi commerciali con aziende farmaceutiche e parafarmaceutiche, proporre alla clientela i prodotti a marchio “Laboratorio della Farmacia”, che vanno dagli integratori agli alimenti dietetici, dai cosmetici ai dispositivi medici, tutti personalizzabili con il nome di ogni farmacia di territorio aderente.

In principio fu un decreto

Il Laboratorio è il fiore all’occhiello del Consorzio, anche perché consente ai professionisti delle farmacie di offrire prodotti che un noto sito del settore definisce in modo abbastanza eloquente: «Integratori alimentari e cosmetici di altissima qualità, in cui una maggiore concentrazione di principi attivi garantisce un rapporto tra costo e terapia estremamente vantaggioso per il consumatore».

Un bel biglietto da visita per il laboratorio, che ha 160 dipendenti e nel 2023 ha fatturato 34 milioni di euro. La sua storia nasce quando il Ministero della Sanità emette una direttiva che definisce i requisiti minimi per la produzione di integratori e cosmetici nei laboratori galenici delle farmacie, costringendo chi aveva già un’attività avviata a investire cifre importanti per adeguarsi.

Accadeva vent’anni fa. Marzio Salvagnin, titolare della Farmacia alla Madonna di Mestre e farmacista preparatore con laboratorio galenico, non si scoraggia ma coglie l’opportunità per dare vita alla prima realtà produttrice di dietetici, integratori e cosmetici naturali, fondata da farmacisti per i farmacisti e i loro clienti.

Giovanni Ceretta: «Il passaparola conta»

«Laboratorio della Farmacia – spiega Salvagnin – oggi non è un semplice terzista, ma il laboratorio condiviso da una rete di farmacie, un punto di riferimento per chi desidera garantire una qualità e una competitività irraggiungibili nel laboratorio galenico delle nostre farmacie».

Giovanni Ceretta è uno dei soci fondatori di allora, titolare della Farmacia Pasubio di Schio, nel vicentino, oggi consigliere e direttore del Reparto R&D Cosmetico di Laboratorio della Farmacia. «Nel 2004 nasce la società, fondata da circa 50 titolari tra Veneto e Friuli – spiega ancora Ceretta – insieme al primo stabilimento di produzione del dietetico e del cosmetico a Scorzè. Da allora l’azienda cresce e si espande in Italia soprattutto grazie al passaparola tra i farmacisti ed i clienti».

Progetti di espansione

Anche perché tra le peculiarità del Consorzio c’è quella di garantire alle farmacie selezionate esclusività di zona e di canale, con un prezzo per i prodotti del Laboratorio competitivo per il cliente e di massima marginalità per la farmacia.

Dal 2018 è operativo il nuovo stabilimento a Quarto D’Altino, sempre nel Veneziano, dove vengono prodotte oltre 500 referenze, che occupa una superficie di 11.000 metri quadri. «A breve – confida Ceretta – aggiungeremo altri 9.000 metri quadri di capannone, arrivando quindi a un totale di 20.000».

Il Laboratorio va dalla produzione alla farmacia, senza intermediari commerciali. Vende ben 13 milioni di pezzi ogni anno a 2200 farmacie, di cui il cliente sembra apprezzi l’efficacia ed il rapporto tra costo e terapia. La sua guida è saldamente in mano ai soci farmacisti, in testa Marzio Salvagnin, socio di maggioranza, amministratore delegato e presidente; poi i consiglieri Giovanni Ceretta, Marina Milan - che ne è anche direttore commerciale -, Enrico Todesco, Sebastiano Ciato.

Ma anche il Consorzio Farmacia Laboratorio è diventato importante, al punto da esprimere un fatturato aggregato delle farmacie aderenti pari a 1,2 miliardi di euro e di avere 700 farmacie associate.

«Il Consorzio – aggiunge Marina Milan, vicepresidente di CFL – garantisce il futuro della farmacia indipendente, troppo spesso costretta a vendere alle catene per difficoltà economiche. È di proprietà esclusiva dei farmacisti, dove gli interessi della proprietà coincidono con quelli dei titolari».

Marina Milan: «Come i carabinieri»

Da notare, tra l’altro, che l’assemblea è sovrana e ogni farmacia esprime un voto, indipendentemente dalle dimensioni del proprio fatturato. Il futuro? Il problema principale è la carenza di personale, che aumenta con la necessità di allargare gli orari di apertura.

Anche per questo aspetto il Consorzio si adopera, proponendo progetti di incentivazione e di premialità per i collaboratori, che vadano oltre alla paga base garantita dal contratto nazionale.

«È giusto così – conclude Marina Milan – le farmacie sono come le stazioni dei carabinieri nei paesi, svolgono un servizio fondamentale e devono poterlo fare con riconoscimento sociale ed economico. Non si contano i casi in cui, grazie ai nuovi servizi come elettrocardiogramma e Holter, i farmacisti hanno salvato vite umane».

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