Il latte friulano nei supermercati Coop e Despar

A distanza di poco più di due anni dall’avvio, “Naturalmente, da latte friulano” sbarca nella Gdo. Le prime insegne a sposare il progetto sono quelle della Coop e di Despar, ma i contatti con altre realtà della grande distribuzione organizzata - fanno sapere i vertici della società - sono già in corso e guardano anche a fuori regione.
Fondata nell’ottobre 2021, “Naturalmente, da latte friulano” è andata via via crescendo: oggi conta su 18 soci, dislocati tra le province di Udine e Pordenone, e su 210 stalle regionali che conferiscono il latte. Una filiera di tutto rilievo, che entro la fine dell’anno potrà contare su una serie di strutture di trasformazione che consentiranno alla società consortile di offrire al mercato una ricca gamma di prodotti realizzati con latte Fvg.
«Vogliamo raccontare una storia di cui il consumatore si senta interprete - spiega il presidente della società, Carlo Tosoni -. Chi acquista la gamma “Naturalmente, da latte friulano” si deve sentire rassicurato, certo del fatto che il latte è quello munto nel cortile dietro casa e che i prodotti sono quelli della nostra tradizione».
La società consortile sta gestendo un corposo piano di investimenti da 20 milioni di euro, finanziato all’80% con fondi regionali, che per metà interessa l’ammodernamento delle singole aziende dei soci, per metà i futuri siti di trasformazione e le attività di sviluppo e marketing.
L’obiettivo è quello di consolidare e sviluppare il sistema friulano della filiera da latte bovino, che negli ultimi anni ha scontato la costante diminuzione delle stalle in attività e la difficoltà ad allargare il mercato dei prodotti, generalmente confinato alle immediate vicinanze delle aziende di trasformazione, non ultimo la mancanza dei volumi necessari a guadagnarsi spazi di mercato nella Gdo, che chiede non solo qualità ma anche quantità.
Da qui il progetto “Naturalmente, da latte friulano” che, come detto, a poco più di due anni dal via, si prepara ad andare a regime con il completamento della gamma: al latte, nel corso dell’anno si aggiungeranno anche i formaggi, dal Montasio agli spalmabili, mozzarella, burro, yogurt e ancora il frico e l’Ont, il burro morbido della tradizione friulana.
«Entro fine anno - dice il general manager del progetto, Francesco Ciani - i siti produttivi sui quali stiamo lavorando diventeranno operativi». Il primo a entrare in attività dovrebbe essere, ad aprile, il sito di Pasiano di Pordenone che ospiterà una linea capace di porzionare e confezionare il formaggio.
«Metà stabilimento sarà dedicato alla stagionatura del formaggio della Latteria di Visinale, metà, gestita da noi, alla lavorazione. L’obiettivo è offrire al mercato vari formati - continua Ciani - dal grattugiato ai cubetti». Lo stabilimento farà fronte anzitutto alle esigenze dei soci, che vi faranno convergere una parte delle proprie produzioni, ma lavorerà anche in conto terzi, per arrivare a un buon livello di saturazione nell’arco del primo biennio.
Lo yogurt sarà invece prodotto a Moimacco, in un immobile di 2.600 metri quadrati nella zona industriale, dove la il consorzio sarà in condominio con la Latteria di Cividale. «Entro fine mese provvederemo all’acquisto del corpo di fabbrica - fa sapere ancora Ciani - dopodiché procederemo all’allestimento della linea per la produzione dello yogurt».
A questi due siti si aggiungono le Latterie di Ziracco e Remanzacco e l’ex Latteria di Godo a Gemona. «Le prime sono nostre socie e ci mettono a disposizione una parte dei loro spazi, inutilizzati, per quella che è forse la parte più innovativa della produzione, vale a dire la proposta legata alla tradizione friulana, che sarà gestita in collaborazione con “Cucine di Carnia”. Un esempio? Produrremo l’Ont - racconta il consulente -, un tipo di burro ideale per essere usato nei condimenti».
Quanto invece a Godo, l’immobile dell’ex latteria è stato acquisito dalla società consortile e, una volta ristrutturato, sarà destinato alla produzione del burro. «Le prime produzioni a essere disponibili saranno in primavera quelle del formaggio porzionato, le altre seguiranno nel corso dell’anno - conclude Ciani - che speriamo di chiudere con la messa in opera del sito di Moimacco».
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