Il maestro d’ascia veneziano e la barca per disabili nata per amore del figlio

Giovanni Da Ponte, artigiano per scelta, esporrà la sua creazione al Salone Nautico di Venezia
Eva Franceschini

La parte più coinvolgente della storia di Giovanni Da Ponte, artigiano esperto nella costruzione di barche in legno, destinate alla navigazione in laguna, parte da lontano e ha radici nella sua vicenda personale. Lo scorso febbraio, Giovanni ha realizzato il suo sogno nel cassetto: una barca fruibile agevolmente anche dai disabili, dotata di una piattaforma che sale e scende grazie ad un pistone idraulico, consentendo alle persone con disabilità motoria di imbarcarsi in modo autonomo. «È il progetto a cui tengo di più. L’ho pensato con l’idea di supportare tutte le persone che, come il secondo dei miei tre figli, sono affette da disabilità agli arti inferiori. Vivendo l’esperienza di un figlio con una problematica genetica che gli impedisce di camminare, ho desiderato progettare questa barca, che verrà esposta come prototipo al Salone nautico di Venezia. È dotata delle omologazioni necessarie e della marcatura CE».

Giovanni Da Ponte ha 39 anni ed è tra i pochissimi maestri d’ascia ancora giovani del veneziano. Il titolo viene conferito dalla capitaneria di porto a chi costruisce barche in legno ed è uno degli antichi mestieri sopravvissuti al passare del tempo: «La qualifica prende il nome dall’attrezzo principale con cui si facevano le barche, prima dell’avvento dell’elettricità – spiega Giovanni Da Ponte -. Oggi, si usa soprattutto nella piccola cantieristica». Maestro d’ascia lo è diventato nel 2006, all’età di 18 anni, dopo aver frequentato un corso di formazione dedicato proprio alla costruzione di barche in legno, organizzato e promosso dalla Confartigianato regionale. Oggi, Giovanni ha una sua azienda artigiana, nella quale lavora insieme ai collaboratori per realizzare barche in legno, di lunghezza variabile dai 6 ai 9 metri, costruendole da zero. I clienti variano, da quelli molto facoltosi alla fascia media, e il costo di un’imbarcazione artigianale oscilla tra i 20 e i 50 mila euro. Il legno arriva da un fornitore locale vicino a Venezia, che lo acquista da Africa, Germania, Francia, Slovenia, Russia, e dall’area balcanica.

Nell’ambito artigiano, Da Ponte rema controcorrente: «Non provengo da una famiglia di artigiani. Semplicemente, ho sempre avuto la passione per la manualità e la concretezza. Mi piaceva smontare e ricostruire i giocattoli e qualsiasi cosa avessi a disposizione. Dopo i quattro mesi di corso, ho iniziato la gavetta nei cantieri navali del veneziano e poi mi sono messo in proprio». Un mestiere tutt’altro che semplice: da quando ha iniziato, ha consegnato circa 15 imbarcazioni fatte e finite: «I tempi di realizzazione sono lunghi, occorrono almeno 5-6 mesi per ogni barca – dice Da Ponte -. In media, ne consegno una all’anno e, nel resto del tempo, mi dedico alla manutenzione e al restauro di barche di rappresentanza». Controcorrente anche nell’affrontare la vita quotidiana: «Il mestiere artigiano è un modo di vivere – conclude Da Ponte -. Nel mondo digitale, in cui tutto appare astratto e volatile, il lavoro artigianale si fonda sulla pazienza e sulla costanza, qualità che mancano nelle relazioni umane di oggi. Abbiamo bisogno di tornare a lavorare e vivere con calma, realizzando cose concrete e tangibili».

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