Il riassetto di Genagricola: così rinnoviamo i marchi

Venticinque diverse realtà agricole per un totale di 15.000 ettari di terreno tra Italia e Romania, di cui 780 coltivati a vigneto e situati in Veneto, Friuli, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio e Romania per una produzione di 4 milioni di bottiglie l’anno. Dodicimila gli ettari di terreni coltivati e 7000 i capi di bestiame con 1200 bufale da latte. Sono i numeri della più grande azienda agricola italiana: Genagricola, 365 dipendenti, il braccio agroalimentare di Generali Italia.
Cà Corniani è il simbolo della corazzata agricola del Leone creata nel 1974 da Giuseppe Perissinotto, il Contadino delle Generali, su impulso dell’allora presidente, il senatore Cesare Merzagora. Genagricola rappresenta anche la più estesa bonifica compiuta in Italia nell'Ottocento da un privato. Oggi è un centro di sperimentazione all’avanguardia guidato dall’amministratore delegato Igor Boccardo, torinese, classe 1969, approdato qui dopo un'esperienza come responsabile marketing, commerciale e direttore generale, in multinazionali del comparto del Fast Moving Consumer Goods.
A 170 anni dalla nascita l’azienda agricola del Leone, con un fatturato di quasi 50 milioni, sta vivendo un profondo processo di rinnovamento: «Vogliamo trasformarci in un organismo più efficiente, maggiormente produttivo, attento all’ambiente e al mercato», spiega l’ad.
Lo sta facendo sperimentando nuove colture, nuovi metodi colturali (agricoltura di precisione e agricoltura simbiotica) e accogliendo nuove professionalità: «L’obiettivo è sicuramente quello di aggiornare e migliorare l’attività dell’azienda, ma anche quello di porsi come l’interlocutore privilegiato per portare avanti con consapevolezza un nuovo modello di agricoltura produttivo e sostenibile».
Importanti i numeri dei semibativi: sono dodicimila gli ettari di terreni coltivati per una produzione di 4000 tonnellate di grano duro pari a 6 milioni di confezioni di pasta. E poi 43 mila tonnellate di barbabietola da zucchero sufficienti per zuccherare 1.5 miliardi di caffe. L’azienda punta molto sull’agricoltura di precisione e sulla produzione di energia rinnovabile con le due centrali a biomasse che producono energia verde: «Produciamo l’energia che potrebbe alimentare 6000 famiglie».
Le Tenute di Genagricola è il nome della divisione vitivinicola del Gruppo. Sul fronte del mercato e dei brand, l’azienda ha lavorato nei mesi scorsi ad una profonda riorganizzazione dei propri marchi e del proprio portafoglio prodotti. Nuovo assortimento, nuova immagine e ancora maggiore determinazione nel valorizzare il territorio d’origine. La produzione vinicola di Genagricola si estende dal Friuli con Torre Rosazza (sui Colli orientali dove è stata ristrutturato una villa del Cinquecento) e Borgo Magredo (230 ettari nel Grave del Friuli) ai vini di Tenuta Sant'Anna con il Prosecco fino al Piemonte con la tenuta di Bricco dei Guazzi. Di rilievo l’acquisizione di due anni fa a Grezzana, 35 ettari nelle terre dell’Amarone. L’Italia assorbe circa il 65% della produzione vinicola di Genagricola, il 35% finisce all’estero grazie anche a una importante attività promozionale come la partecipazione lo scorso anno alla terza edizione del China International Import Expo (CIIE) con oltre 80 espositori.
Altri progetti prenderanno corpo nel corso della primavera 2021 con obiettivi di espansione su altri mercati: ««Genagricola rappresenta una realtà unica nel patrimonio agricolo del Paese. La nostra azione si fonda su tre temi chiave: sostenibilità, rispetto per le persone e per il territorio». La holding agroalimentare controllata da Generali Italia negli ultimi anni ha accelerato nella valorizzazione delle proprie aziende vitivinicole, con particolare attenzione alla produzione e allo sviluppo dei vitigni autoctoni, alcuni dei quali oggi rappresentano i vertici dell’enologia nazionale.
Storica la presenza in Romania dove due anni fa l’azienda ha anche acquistato due foreste naturali per 1800 ettari al confine con la Moldavia. «Il nostro obiettivo oggi è quello di aumentare la capacità di Genagricola di trasformare le proprie produzioni e offrire nuovi prodotti. Stiamo continuamente sperimentando nuove colture, nuovi metodi colturali (agricoltura di precisione e agricoltura simbiotica) e accogliendo nuove professionalità in grado di sostenere e promuovere il cambiamento e creare valore per il territorio», sottolinea Boccardo. Genagricola, la corazzata verde delle Generali, ha portato termine a Ca’Corniani, un grande progetto di valorizzazione paesaggistica che combina agricoltura, arte e paesaggio. Un progetto di “apertura” e condivisione del patrimonio storico dell’azienda valorizzata con interventi di riqualificazione paesaggistica con 3 ettari di nuovi boschetti e 5 km di strisce di impollinazioneper le api. —
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