Illiria punta sulla sostenibilità fatturato a 75 milioni di euro

Passata la tempesta della pandemia e un 2022 di transizione, per il settore del vending il 2023 è stato l’anno del ritorno a una quasi normalità, con fatturati risaliti ai livelli del 2019.
«Ma non tutto tornerà come prima», commenta Mario Toniutti, amministratore delegato di Illiria, il gruppo udinese che anche in questi anni difficili ha continuato a consolidare la sua presenza nella top five italiana della distribuzione automatica.
«In molti settori» spiega Toniutti «il ricorso a quote consistenti di smart working è diventato strutturale, così come è diventata strutturale, in un comparto per noi strategico come quello della sanità, l’adozione di misure di sicurezza come il contingentamento delle visite, che continuano ad avere pesanti ripercussioni nelle vendite della distribuzione automatica».
Se Illiria prevede di concludere l’anno con un fatturato vicino ai 75 milioni, che la collocherebbero in linea e forse anche al di sopra dei livelli pre-Covid, su questi numeri pesa sensibilmente l’ingente aumento dei costi.
«Aumento che siamo riusciti a trasferire solo in parte sui prezzi di vendita», spiega ancora l’Ad. Dietro alla forte ripresa seguita al crollo del 2020 c’è anche la prosecuzione di una politica di espansione che ha portato alle acquisizioni della trentina Iama e della veneta Break Café, entrambe nel 2021, e più recentemente della milanese Qi Vending. Nuovi ingressi che hanno consolidato una rete presente in 8 regioni, dove Illiria opera con 14 filiali e 23mila distributori, dando lavoro a 540 dipendenti.
Ma la sfida non è soltanto sui volumi: fondamentale nelle strategie del gruppo friulano anche una filosofia fortemente orientata sulla sostenibilità.
A certificarla anche il terzo riconoscimento consecutivo ottenuto da Illiria dalla giuria dei Sustainability Award, il premio promosso da Kon Group, Elite e Forbes per individuare le aziende italiane leader per innovazione sostenibile, responsabilità sociale e rispetto dell’ambiente.
Premiata lo scorso 11 ottobre a Milano, nella sede di Borsa Italiana, Illiria si è vista assegnare quest’anno il riconoscimento speciale per la governance, dopo essere entrata nella top 100 nazionale per sostenibilità nel 2021 e nella top 50 nel 2022.
Le motivazioni? «Le conosceremo nel dettaglio» spiega ancora Toniutti «nel momento della consegna ufficiale del premio nella nostra sede di Udine, ma immagino che sia stata decisiva la scelta di nominare tra i consiglieri di amministrazione un componente indipendente con una delega specifica alla sostenibilità. Spetta a lui definire specifici target per ciascun ambito aziendale, al cui raggiungimento è legata una componente variabile dei compensi degli amministratori».
Non si tratta soltanto di obiettivi di carattere etico: alla sfida della sostenibilità sono strettamente legate anche le prospettive di consolidamento dei programmi di crescita e dei risultati di bilancio, in un settore dove la forbice tra costi e ricavi si è ristretta e dove innovazione, taglio dei costi e riduzione di sprechi e inefficienze sono fattori destinati a giocare un ruolo sempre più importante.
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