Illycaffè accelera in Italia e Usa: «Fatturato in crescita del 5%»

L’ad Scocchia conferma l’investimento da 120 milioni nello stabilimento triestino. «Stabilizzate 60 persone». Il lancio di Illetta: «Reinventiamo il caffè al bar»
Cristina Scocchia
Cristina Scocchia

«Il 2024 sarà un altro anno di forte crescita per Illycaffè. Siamo molto soddisfatti perché il fatturato 2023 è cresciuto del 5% e siamo riusciti a conquistare importanti quote di mercato in tutti i principali Paesi.

Stimiamo una crescita a doppia cifra dell’utile netto e dell’Ebidta. Gli obiettivi del piano industriale al 2028 prevedono un'ulteriore accelerazione del nostro sviluppo internazionale globale»: Cristina Scocchia, Ceo di Illycaffè, spiega le strategie dell’azienda familiare triestina che conferma di volere puntare allo sbarco in Borsa entro il 2026.

Un risultato ottenuto nonostante un aggravio di costi causa l’aumento di prezzo dell’energia, del packaging e della logistica: «Non posso anticipare i numeri che saranno approvati dal cda il 30 marzo ma posso confermare che siamo in linea con i risultati ottenuti lo scorso anno che già era stato un anno record. Rispettiamo gli obiettivi del piano industriale quinquennale per 270 milioni di investimento, che punta al raddoppio della capacità produttiva, all'innovazione del prodotto e allo sviluppo della trasformazione digitale».

Nello stabilimento triestino «è previsto un investimento di 120 milioni, saranno realizzati una seconda tostatura e un ampliamento delle linee di produzione di tutti i prodotti più iconici».

Alla luce di questi risultati quali sono i mercati con il più elevato tasso di crescita per Illycaffè?

«Registriamo un espansione a doppia cifra negli Usa, che sono il nostro secondo mercato: il piano industriale oltreoceano prevede il raddoppio dei ricavi (oggi intorno ai 90 milioni). Abbiamo grandi aspettative anche in Spagna e Francia che sono oltre all’Italia i Paesi europei con le migliori potenzialità».

Anche il caffè subisce l’aggravio di costi a causa di guerre e tensioni geopolitiche che interrompono le catene della logistica. Con quali conseguenze sui prezzi?

«Il blocco del canale di Suez che costringe le navi a circumnavigare l’Africa sta provocando per tutte le aziende, compresa Illycaffè, rincari in media del 30% dei costi della logistica e dei noli dei container verso Asia e Stati Uniti. Sarà un anno complesso per i costi di produzione con uno scenario molto volatile. Nonostante i rincari della logistica, che hanno compresso i margini, non abbiamo aumentato i prezzi».

Siamo al tramonto della globalizzazione? Si accorciano le catene della logistica anche per il mercato del caffè?

«Il ciclo produttivo per noi resta immutato anzi stiamo raddoppiando la capacità produttiva del sito di Trieste dove avviene la tostatura, miscelatura e imballaggio del caffè arabica acquistato in nove Paesi. Il prodotto finito viene poi spedito ovunque nel mondo».

I piani per lo stabilimento di Trieste come procedono?

«A Trieste è confermato un investimento di 120 milioni dove saranno realizzati una seconda tostatura e un ampliamento delle linee di produzione di tutti i prodotti più iconici. Il progetto sarà completato nell’arco del piano industriale. Stiamo rispettando i tempi. Abbiamo stabilizzato una sessantina di persone che avevano un rapporto di lavoro somministrato con contratti a tempo indeterminato».

Come sta andando il mercato italiano?

«In Italia stiamo andando bene nel segmento premium e nel canale Horeca (Hotel ristoranti e bar). Quest’anno ci sarà il lancio in Italia della nuova Illetta, la macchina professionale che mira a reinventare l'esperienza del caffè al bar ed è un ritorno alle origini di Illycaffè in base a un’idea del presidente Andrea Illy. Con la sua iconica forma a ponte, ideata dall’architetto Antonio Citterio, rende inconfondibile il design e nasconde la sua anima tecnologica in grado di garantire sempre caffè di qualità e personalizzato. L’errore umano qui viene azzerato».

Confermato lo sbarco in Borsa?

«Con il presidente Andrea Illy abbiamo ribadito la volontà di quotare Illycaffè nel 2026 come indicato nel piano industriale. Stiamo rispettando la tabella di marcia e siamo già passati ai principi contabili internazionali e alla redazione del bilancio integrato della sostenibilità dell’azienda per essere pronti a questo passaggio importante per l’azienda. Siamo concentrati per raggiunere questo obiettivo».

Come vede lo scenario dei mercati? Siamo a rischio recessione?

«Ci sono segnali di rallentamento. La stretta sui tassi delle banche centrali, necessaria per raffreddare l’inflazione, comporta un’inevitabile impatto negativo per la crescita. L’Italia ha concluso il 2023 con un record di occupazione e mi sembra che sia un segnale incoraggiante anche se ci sono complessità evidenti nel contesto economico

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